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Pavia, Zampaglione: “Abbiamo riportato in Serie D una piazza storica. L’anno prossimo vogliamo essere una bella Cenerentola”

Ivan Zampaglione, direttore sportivo del Pavia promosso in Serie D, ha raccontato ai nostri microfoni il grande percorso della squadra lombarda e tutta la sua carriera professionale

Il Pavia ha centrato l’obbiettivo prefissato a inizio stagione e dopo ben sei anni di assenza potrà tornare a confrontarsi con la Serie D. Lo storico club con un passato importante nel professionismo ha trionfato nel girone A dell’Eccellenza lombarda al termine di una corsa avvincente ed estenuante contro rivali che hanno lottato fino alla fine come Solbiatese e Caronnese. L’aritmetica promozione è arrivata all’ultima giornata, grazie al successo in trasferta contro la Lentatese.

Quest’anno il Pavia del presidente Nucera si è rivelata una squadra forte, solida e costruita con giocatori di grande esperienza, abituati a calcare campi di categoria superiore. Tanti meriti vanno a chi questa squadra l’ha costruita, ovvero il direttore generale Antonio Dieni e il direttore sportivo Ivan Zampaglione. Proprio quest’ultimo ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni per raccontarci la grande cavalcata della compagine biancazzurra.

Il direttore Zampaglione ci ha in primis raccontato come è maturato il suo arrivo a Pavia, la sua prima vera esperienza nel ruolo di direttore sportivo, dopo diversi anni trascorsi a fare l’osservatore. Fui contatto nell’inverno del 2024 dal direttore generale Antonio Dieni, un professionista esemplare, che mi ha trasmesso fin da subito grande fiducia. Ho trovato un dirigente e una società forte, ben strutturata e ambiziosa. In estate ho potuto lavorare con autonomia, confermando alcuni giocatori per volere di mister Bellinzaghi e completando la rosa con altri calciatori di livello.”

Una delle chiavi del percorso del Pavia risiede proprio nella grande sinergia venutasi nei quadri dirigenziali. Con Dieni si è creato subito un rapporto di stima e fiducia. Lui si interfacciava quotidianamente con la proprietà, mentre io avevo carta bianca per le operazioni di mercato. Mi ha sempre sostenuto e fatto lavorare con tranquillità e questo, alla mia prima esperienza, mi ha aiutato tanto. C’era un rapporto continuo, ci sentivamo anche di notte. Dopo la vittoria promozione ci siamo abbracciati forte, eravamo entrambi commossi.”

Pavia, Zampaglione: “Hanno vinto il gruppo e lo staff di Bellinzaghi”

Quella del Pavia è stata una stagione lunga, contraddistinta anche da momenti non semplici. “Nelle prime giornate non siamo partiti benissimo, fin da subito abbiamo dovuto rincorrere la Solbiatese. La sconfitta con la Caronnese a inizio ottobre ci ha fatto bene, ha fatto scoccare una scintilla dentro tutti noi. Dieni ha fatto un discorso a tutta la squadra, da lì è scattata una molla che ci ha fatto credere nel nostro percorso. Abbiamo perso infatti soltanto una partita nel resto del torneo.”

“Tuttavia, al giro di boa eravamo a nove punti dalla vetta. Nel girone di ritorno abbiamo realizzato una splendida cavalcata grazie al grande lavoro di Bellinzaghi e di tutto il gruppo squadra. Loro sono i veri autori del risultato raggiunto, il sorpasso nel finale è stato un momento stupendo. Io ero consapevole della forza della squadra, composta da giocatori top come Perna, Ardemagni, Poesio, Pecorini, Di Quinzio, giusto per citarne alcuni. Un vero e proprio lusso per l’Eccellenza.”

Crediti foto: profilo Facebook Pavia

Pavia, Zampaglione: “Accusato in estate di aver fatto una squadra di vecchi. Abbiamo una buona base per la D”

In estate il direttore ha costruito una squadra con calciatori di grande esperienza, molti dei quali over 30, e per questo le critiche non sono mancate. “Queste categorie le vinci con giocatori veri, con tanta esperienza. A inizio anno sono stato criticato per aver costruito una squadra, di vecchi, di bolliti. Eppure alla fine i miei vecchietti hanno vinto, zittendo tutti gli scettici.”

Zampaglione ha poi rivolto lo sguardo al futuro, spiegando strategie e obbiettivi per la prossima annata in Serie D. “Crediamo di avere già una buona base per l’anno prossimo. Vogliamo essere una bella Cenerentola, conservando la nostra struttura e andando a pescare qualche giovane in grado di rafforzare il nostro organico. Vogliamo ben figurare in quarta serie e onorare il nome del Pavia, una piazza che merita questa categoria.”

Zampaglione: “Ho una passione infinita per il calcio, fare l’osservatore mi ha insegnato tanto”

L’esperienza a Pavia, come già accennato, è stata la prima nelle vesti di direttore sportivo. La carriera del ds milanese inizia infatti nel mondo dello scouting. “Inizio a fare l’osservatore per il settore giovanile del Lugano, successivamente per tre mesi svolgo il ruolo di direttore tecnico a Legnano. Poi ricopro di nuovo il ruolo di osservatore a Modena, dove ho trovato un maestro come Gigi Pavarese, e a Parma dove ho lavorato per il mercato dei giovani e della Serie D.”

“In seguito ho lavorato per un anno per la “Fundaciòn Real Madrid” nel ruolo di “Sport Relationship Manager”. Il mio ruolo era quello di andare nei camp in Italia, Svizzera e Belgio a visionare giovani per il settore giovanile del Real Madrid. Successivamente, per due anni, ho ricoperto il ruolo di direttore dell’area scouting alla Triestina; qua ho iniziato a relazionarmi anche con i direttori di Serie A e B.”

Un mestiere, quello dell’osservatore, che richiede tanta passione e dedizione. “Negli anni passati grazie a questo lavoro ho imparato davvero tanto, grazie anche ai consigli di un esperto come Giampaolo Marcheggiani. L’osservatore deve essere un ispiratore, il mio modello è sempre stato Pierluigi Casiraghi, il quale ha fatto questo lavoro per anni all’Inter. Alcuni capiscono subito un giocatore, a me invece piace studiarlo per tanto tempo, vedendolo sia dal vivo più volte, ma anche analizzando i suoi dati. Possiedo un database personale con le schede di valutazione di molti calciatori, queste mi permettono di osservare un’eventuale crescita del giocatore.”

Pavia, Zampaglione: “Ho ricevuto i complimenti da Marotta. Il sogno nel cassetto..”

Il direttore ha voluto poi volgere lo sguardo al futuro, spiegando quelli che sono i suoi progetti e le sue ambizioni. Il mio futuro si chiama Pavia e di questo sono molto felice, anche perché avrò l’occasione di confrontarmi con una categoria come la Serie D. Ho già ricevuto la conferma da parte di tutta la società e del direttore Dieni, una stretta di mano che certifica il bel rapporto creatosi in questa annata.”

“Dopo la vittoria del campionato ho ricevuto diversi complimenti da direttori di categoria superiore, tra questi c’era anche Marotta, il quale mi ha mandato un messaggio per congratularsi di persona. Questo ovviamente mi ha fatto molto piacere, una bellissima gratificazione. Sogno nel cassetto? Nella vita credo che si debba sempre avere un sogno nel cassetto. Milano è la mia città natale e io amo due colori: il nero e il blu..”