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Luca Palmieri saluta la Scafatese: “Vado via per inseguire le mie ambizioni”

L’intervista di Seried24.com a Luca Palmieri, responsabile del settore giovanile della Scafatese

Ci sono frasi che si ascoltano. E poi ci sono frasi che si portano dentro, ogni giorno, come una promessa da mantenere. Per Luca Palmieri, quella frase è diventata un faro, un mantra, una responsabilità. A pronunciarla, poco tempo fa, è stato Raffaele Biancolino, vincitore del campionato di Serie C Now alla guida dell’Avellino: “Spesso guardiamo i nomi, invece di chi ha fame e voglia di arrivare

Una di quelle verità che non hanno bisogno di essere spiegate, ma solo vissute. Oggi Palmieri la ripete con convinzione. La fa risuonare nei corridoi degli spogliatoi, nei silenzi degli allenamenti, nei consigli sussurrati ai ragazzi. E lo fa con la certezza di chi ha appena chiuso un capitolo importante: la sua esperienza alla guida del settore giovanile della Scafatese, la prima della sua (breve) vita da direttore sportivo. Pensate infatti, che Luca ha solo 26 anni.

“Personalmente non ho rammarichi – dichiara. “Ho lavorato ogni giorno sul campo dando il 100%, quindi credo che, quando fai un lavoro del genere, non devi avere rimpianti. Certo, avrei voluto vincere quella finale playoff e garantire l’accesso alla fase nazionale, ma credo che il percorso dei ragazzi vada oltre i confini dell’Italia.”

È una stagione che non dimenticherà. Una sfida accolta, in un ambiente che ha imparato ad amare. C’è stata un’occasione, un’opportunità… e mi sono ritrovato qui. Un ambiente che, secondo me, ha già un’impostazione da professionisti. Ho scelto di lavorare nel settore giovanile anche per capire cosa fosse davvero più indicato per me. Siamo partiti quasi da zero e abbiamo costruito qualcosa di importante sotto età, chiudendo al secondo posto in classifica.”

Un lavoro che si vede… solo se si guarda bene

C’è anche chi vorrebbe scoprire i segreti del lavoro Scafatese. A tal proposito, Palmieri: “A chi vuole sapere davvero, dico che dovrebbe venire a vedere le nostre partite. Solo così si può comprendere il lavoro di un anno intero. È stato un lavoro iniziato ancora prima del campo, che poi lo staff tecnico ha saputo valorizzare durante la stagione.”

Lo dice con la lucidità di chi non ha mai cercato alibi. Ma solo risultati. “L’obiettivo tecnico era di entrare almeno tra le prime cinque: siamo arrivati secondi. Ma l’obiettivo più importante, quello a lungo termine, è valorizzare i ragazzi, portarli in prima squadra.”

Palmieri dice addio alla Scafatese: “Grazie a tutti”

I numeri, per Palmieri, sono solo una parte della storia. Il vero successo è umano, spirituale: “Abbiamo valorizzato tanti ragazzi che l’anno prossimo saranno pronti per le prime squadre, che sia la Scafatese o un’altra società. Hanno fatto bene anche in rappresentativa, vincendo la Juniores Cup con la migliore difesa. Questo mi fa pensare che il lavoro fatto sia stato importante.” Ora però, il tempo è quello delle scelte. E Palmieri lo dice senza esitazioni: è tempo di cambiare. “Oggi annuncio forse una scelta impopolare: lascio la Scafatese. Lo faccio per inseguire le mie ambizioni, per tornare in un contesto di prima squadra. Oggi sento il bisogno di concentrare lì le mie energie, le mie idee. Lo dico con dispiacere, perché essere parte della Scafatese rappresenta un privilegio.”

Della Scafatese porterà sempre con sé la fiducia ricevuta. “Al direttore Fusco devo un grande grazie, come anche al presidente Felice Romano. Mi hanno dato fiducia e stima fin dal primo giorno, affidandomi il ruolo di responsabile del settore giovanile.” E non solo. Anche una manciata di talenti lasciati in eredità alla prima squadra. “Credo ci siano almeno 4-5 giocatori già pronti per confrontarsi con una prima squadra. La Scafatese è un club che vuole vincere, quindi le pressioni non mancano. Magari qualcuno, per caratteristiche, potrebbe rendere meglio in un ambiente con meno aspettative. Ma c’è un dato importante: cinque ragazzi della ‘mia’ U19 sono già stati convocati dalla società per un pre-ritiro. È un segnale concreto, che dimostra la fiducia nel lavoro fatto. Poi è chiaro, possono succedere tante cose: magari arriva un’altra società che fa un’offerta o la Scafatese fa valutazioni diverse dopo il ritiro. Ma intanto, questa convocazione vale tanto, anche a livello simbolico.”

Il futuro di Palmieri, tra campo e scrivania ammette di non essersi mai fermato: “Mi sento una persona completamente diversa”

Una decisione figlia della consapevolezza, non della fretta. E della voglia di crescere ancora. “Oggi mi sento una persona completamente diversa. Non tanto nel modo di vivere, ma nella consapevolezza. Ho ampliato le mie conoscenze, i miei contatti. Chi vuole fare bene in questo mondo deve aggiornarsi costantemente e lavorare prima di tutto su sé stesso.”

Nel suo presente ci sono già delle attenzioni, anche se niente è ancora ufficiale. “Qualche chiacchierata informale c’è stata, soprattutto in Eccellenza. Però al momento sono ancora sotto contratto fino al 30 giugno, quindi vedremo che succederà da luglio in poi.” “Spero di aver lasciato un’idea di serietà dichiara – di attenzione ai dettagli, di lavoro quotidiano. E spero che questo abbia fatto la differenza per i ragazzi e per tutto l’ambiente.” Il resto lo dirà il tempo. Ma una cosa è certa: chi lavora con fame, lascia sempre un segno. Luca, si prepara a lasciare per l’ennesima volta il suo: giovani al comando.