Home » D’Astolfo: “Sono di Ostia e il mio sogno è portare questa città nei professionisti”

D’Astolfo: “Sono di Ostia e il mio sogno è portare questa città nei professionisti”

D'Astolfo Ostiamare (PHOTO CREDITS: Andrea Sorci - @24b.creator)

Il direttore sportivo dell’Ostiamare Adriano D’Astolfo ai nostri microfoni

Nella geografia emotiva dell’Ostiamare esiste un punto cardinale che orienta ambizioni, identità e futuro. È Adriano D’Astolfo, direttore sportivo biancoviola, figura centrale del progetto del patron Daniele De Rossi e simbolo di una città che ha scelto di non accontentarsi. Non solo dirigente, ma interprete autentico di un’appartenenza che diventa visione sportiva.

Nato e cresciuto a Ostia, D’Astolfo incarna ciò che l’Ostiamare vuole rappresentare: competenza tecnica, conoscenza del territorio e profondo legame umano con tifosi e comunità. In lui il confine tra ruolo dirigenziale e sentimento popolare si annulla: è l’anello di congiunzione tra sogno e realtà, tra campo e tribuna, tra la voce del presidente e quella della città.

L’avvio di stagione è di quelli che fanno rumore: otto vittorie su otto, punteggio pieno e un entusiasmo crescente. Ma dietro gli applausi, il direttore sportivo mantiene lucidità e metodo: non alimenta illusioni, costruisce basi.

“Lavoravamo per un inizio importante, forse questo è anche troppo importante viste le aspettative. 8 su 8 è davvero un risultato storico,” esordisce D’Astolfo, con un sorriso che tradisce l’orgoglio, ma non altera l’equilibrio. “In estate non ci siamo parlati della Serie C, ci sono tante realtà importanti. Vogliamo primeggiare e stiamo cercando di dare a Ostia un’impronta vincente. La C è un sogno da osservare con i piedi per terra, ma la nostra mentalità è quella di chi vuole salire.”

Settore giovanile: l’orgoglio biancoviola

Cuore pulsante del progetto, il settore giovanile è il fiore all’occhiello della società. E su questo tema il direttore si accende: “Adoro il settore giovanile, da chi sale in prima squadra, penso a Felici che ha segnato nell’ultima gara. Lavoriamo anche per questo, visto che la Serie D ti obbliga ad avere giovani di qualità.”

Dietro ogni parola, c’è la storia di un ragazzo diventato simbolo. Felici è un ragazzo splendido, trovare i calciatori così è raro. I complimenti vanno a lui, è con noi dall’U14. Ora, in prima squadra, ritrovo un ragazzo forte: è solo sedicenne. Ci crediamo tanto, giocare titolare a quest’età nel club di De Rossi non è facile.” Non solo giovani del vivaio, ma anche profili presi in prestito da club di Serie A. Una scelta che certifica la credibilità del progetto: “Abbiamo preso anche giocatori in prestito da realtà di Serie A, riteniamo sia importante che un giocatore accetti di venire a Ostia: vuol dire che siamo una bella realtà.”

Ostiamare nel cuore, la Serie C negli occhi

Io sono di Ostia, nasco e cresco qui. Diventare parte di questa dirigenza è bellissimo, ce l’ho dentro. Il sogno è di portarla nei professionisti da direttore. È in questa frase che risiede il senso del progetto. Non un semplice obiettivo sportivo, ma una missione personale, un destino da compiere. Adriano D’Astolfo non parla da dirigente esterno: parla da cittadino, da tifoso, da custode.

Il suo sguardo è rivolto al futuro, ma ben ancorato alla realtà. L’Ostiamare oggi sogna, sì, ma lo fa con metodo, con rispetto dei ruoli, con una visione manageriale che mette al centro la città. E con un direttore sportivo che non solo traccia la rotta, ma la incarna ogni giorno.

A cura di Giuseppe Vignola e Alessandro Palmigiani.