Tra proclami estivi, vetta conquistata e cambio in panchina, la Scafatese affronta dicembre da capolista del girone G di Serie D.
Dicembre: il mese della resa dei conti. Quello in cui si tirano le somme sugli obiettivi raggiunti, si analizzano quelli mancati e se ne fissano di nuovi. È il momento in cui i sogni si misurano, le parole si confrontano con i numeri e le promesse trovano riscontro nella classifica.
«Spero di rivedere Pierluigi (Pardo, che era alla conduzione) a dicembre, quando avremo già vinto il nostro campionato. Festeggeremo Natale e anche il campionato quest’anno, ragazzi». Da queste parole, pronunciate dal presidente Felice Romano nel corso dell’evento di presentazione ufficiale della squadra a Scafati, sono passati quasi tre mesi.
E oggi, dicembre 2025, la Scafatese è esattamente dentro quella frase. Non con il campionato già archiviato, ma in testa al girone G di Serie D, ancora imbattuta, protagonista di una stagione che la vede stabilmente al comando e sotto la pressione costante di un ruolo dichiarato fin dall’inizio.
Ma per comprendere davvero il presente serve fare un passo indietro, tornando alle scelte che hanno costruito questo percorso.
Il terzo posto della passata stagione aveva certificato il valore della squadra, ma anche la necessità di fare qualcosa in più per compiere l’ultimo salto. Da lì nasce un’estate di scelte nette: una rosa costruita per vincere e una guida tecnica abituata a reggere aspettative importanti come Gianluca Esposito, già protagonista di una promozione in Serie D con la Gelbison.
Il progetto prende forma anche attraverso un mercato ambizioso, pensato per alzare immediatamente il livello della squadra. Arrivano a Scafati profili di primo piano per la categoria come Domenico Maggio, riferimento offensivo ed elemento di esperienza, Emilio Volpicelli e Roberto Convitto, capaci di garantire qualità e soluzioni nel reparto avanzato. A completare l’ossatura, giocatori abituati a lottare per la promozione come Alberto Acquadro, Joaquin Suhs e Marco Baldan, scelti per dare equilibrio, leadership e mentalità vincente a un gruppo chiamato a stare davanti.
Scafatese, l’allenatore Giovanni Ferraro
La Scafatese prende rapidamente il comando del girone G, non conosce la sconfitta e affronta derby e trasferte insidiose mantenendo continuità e solidità. Poi arriva dicembre e con esso il primo vero snodo della stagione: il pareggio esterno di Olbia non incide sulla classifica, ma apre una fase nuova, portando la società a intervenire con un cambio di guida tecnica.
La Scafatese Calcio 1922 affida la panchina a Giovanni Ferraro, tecnico che conosce bene l’ambiente e che porta con sé un curriculum fatto di promozioni e vittorie in Serie D. Alla presentazione, Ferraro ha chiarito subito l’orizzonte: «Ho a disposizione un gruppo molto esperto, l’obiettivo comune è chiaro». Il nuovo corso si apre con una vittoria immediata, utile per restare in vetta al girone G e dare continuità a un percorso che, ora più che mai, richiede equilibrio e maturità. Perché essere davanti è difficile, restarci quando tutto pesa di più lo è ancora di più.