Effetto Trocini: con lui la Reggina ha cambiato pelle

Credits: Reggina 1914
La Reggina di Bruno Trocini non riesce nell’impresa. Sfiora soltanto la Serie C, sfuggita per un solo punto. L’allenatore, però, resta il protagonista di una cavalcata straordinaria che ha rilanciato la stagione degli amaranto.
È finita una regular season ricca di amarezze e rimpianti per la Reggina, che ha solamente potuto accarezzare e sfiorare il sogno chiamato Serie C. Il Siracusa ha vinto il campionato conquistando solo un punto in più rispetto ai calabresi. Decisivi, di fatto, sono stati i due scontri diretti, che hanno visto trionfare, sia all’andata che al ritorno, i ragazzi di Turati.
Naturalmente, in momenti come questi, la delusione è altissima: dalla società ai tifosi, passando anche, ovviamente, per il gruppo squadra, che ha dato tutto quello che aveva per cercare di rimarginare quella forbice di punti che, a un certo punto del campionato, sembrava incolmabile.
La squadra ci è però quasi riuscita. Infatti, per quasi 45 minuti, la Reggina aveva realmente conquistato la vetta della classifica, andando in vantaggio nella sfida del “Granillo” contro il Siracusa, salvo poi perdersi completamente nel secondo tempo e farsi rimontare. Purtroppo per i calabresi, quel secondo tempo oggi costa carissimo: vuol dire secondo posto finale e addio al sogno promozione.
Ma nonostante la tristezza di un campionato ormai scivolato via, la Reggina può guardare a diversi aspetti positivi della sua stagione: uno su tutti la fantastica gestione dell’allenatore Bruno Trocini, richiamato in corso d’opera dopo l’addio con Rosario Pergolizzi. Trocini ha dato qualcosa in più a una squadra che sembrava smarrita nelle prime 11 giornate, durante le quali era scivolata a -7 dalla vetta.
Il fattore Trocini: l’uomo in più della cavalcata amaranto
Ebbene sì, probabilmente l’uomo più importante e decisivo nella straordinaria cavalcata della Reggina è stato proprio lui: Bruno Trocini. Dopo l’addio della scorsa estate, è stato richiamato dalla società, mettendo da parte la travagliata stagione precedente. Trocini ha portato subito calma e serenità all’interno dello spogliatoio, fissando un obiettivo comune: la conquista della Serie C. L’allenatore cosentino ha scelto fin da subito il suo gruppo squadra, “scremando” lo spogliatoio e utilizzando lo scheletro e la colonna della formazione calabrese. A livello tattico, la prima rivoluzione è stata il cambio di modulo: dal 3-5-2 al 4-3-3.
Trocini ha poi puntato su uomini che conosceva già molto bene, a partire dalla rivalutazione di Laaribi – praticamente mai sostituito – così come l’inserimento di Porcino come mezz’ala. Grazie a queste scelte, le prestazioni di Barillà sono cresciute, e di fatto il centrocampo, costituito dagli stessi Barillà, Laaribi e Porcino, è stato la svolta più importante, che ha dato ritmo, qualità e dinamismo a una squadra che in precedenza appariva sfilacciata e poco propositiva. Dopo aver sistemato il centrocampo, ne ha giovato anche l’attacco: le prestazioni di Ragusa e Barranco sono cresciute sensibilmente. Fondamentale anche l’arrivo di Grillo, giocatore che mancava per caratteristiche nella rosa della Reggina. Insomma, un insieme di scelte e cambiamenti che hanno portato, fin da subito, risultati convincenti.

Con Trocini? Che cambiamento! I numeri della Reggina sotto la guida dell’allenatore cosentino
Tutte queste scelte hanno portato ottimi risultati. Con l’arrivo di Trocini, in 23 partite sono arrivate ben 19 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta. La media punti è cresciuta vistosamente, passando da 1,9 a oltre 2,5 a partita, permettendo così alla Reggina di riavvicinarsi al Siracusa e di tenere vivo il campionato fino all’ultima giornata. Numeri straordinari, sotto gli occhi di tutti. A Trocini, oltre ai risultati ottenuti sul campo, va riconosciuto anche il grande attaccamento alla maglia amaranto. Nel post-partita di Sancataldese–Reggina ha dichiarato, con la voce rotta dall’emozione e dal dispiacere:
“Non sono reggino, ma a questa gente voglio veramente bene. Tutti meritiamo di più. Chiedo con tutto l’amore di aiutarci domenica e riempire il Granillo. Io sono l’allenatore ed è dura, adesso, entrare in quello spogliatoio e dire che ci dobbiamo allenare per preparare i play-off, perché dobbiamo vincerli.”
Tutto ciò a conferma di quanto Trocini tenga alla maglia amaranto, colui che ha accettato la panchina della Reggina in un momento di estrema difficoltà, all’inizio dello scorso campionato e l’ha portata a concludere una stagione dignitosa, con partite giocate ogni tre giorni e senza un campo di allenamento fisso, portando comunque la squadra dello Stretto a disputare una finale play-off. E poi, nonostante le critiche e i fraintendimenti con la società – che in estate aveva scelto un altro allenatore – lui era lì, ad aspettare la chiamata della Reggina, che poi è realmente arrivata. Ha accettato senza esitazione quando poteva scegliere altre strade. Per questo e tanto altro, la crescita della squadra con Trocini in panchina è indiscutibile. Trocini ora si prenderà gli applausi e l’affetto di una piazza che ha capito la bontà e l’amore di un allenatore che tiene davvero alle sorti amaranto.