28 Aprile 2024

Non ha un braccio ma evita la sconfitta al 90′ con una gran parata: la storia di Alessandro Pighi

Alessandro Pighi non ha un braccio ma è andato in porta vista l'emergenza infortuni del suo Valdadige: la sua parata salva il punteggio al 90'

Alessandro Pighi eroe per il Valdadige e per tutto il circondario, dopo la parata di due settimane fa… e lui non ha un braccio! L’episodio è tanto clamoroso quanto bellissimo, ma serve inquadrare la situazione per capirne il sapore. Il Valdadige, squadra di Terza Categoria veronese, a tre minuti dalla fine è rimasto senza portieri, entrambi fuori per infortunio, nella gara contro la Polisportiva La Vetta. Calcio di punizione, Pighi – solitamente un difensore – entra per difendere i pali biancazzurri. La palla supera la barriera, ma Alessandro Pighi in un tuffo fantastico respinge e salva lo 0-0.

Parata braccio Pighi

Senza un braccio, Pighi compie la parata che salva il punteggio: i retroscena

Alessandro Pighi ha 34 anni e dieci anni fa, nel 2014, ha subito un’amputazione all’arto destro per un infortunio sul lavoro. Ora è il portiere titolare della Nazionale italiana amputati. Proprio a causa di ciò, vista la situazione di emergenza nel finale di gara, l’allenatore del Valdadige ha chiesto ad Alessandro gli straordinari… in porta. “Mai avrei pensato un giorno di giocare in porta nei dilettanti, ha raccontato Pighi al quotidiano L’Arena. “L’allenatore Livio Monese, ricordando che in nazionale giocavo in porta, mi ha chiesto se volevo entrare in campo a difendere i pali del Valdadige, che è diventata in pratica la mia seconda famiglia. Io, con il sorriso sulla bocca, gli ho risposto semplicemente sì.

Parata braccio Pighi

L’incidente subito nel 2014

Come detto, dieci anni fa Alessandro Pighi ha subito un brutto incidente sul lavoro, che lo ha portato all’amputazione dell’arto destro. Alessandro era un giardiniere e ha toccato inavvertitamente i cavi della corrente elettrica durante il lavoro svolto vicino ad alcuni rami da potare. La scossa impressionante da 18mila volt lo lascia a terra incosciente. I medici decidono subito per l’amputazione del braccio, sembra infatti l’unica strada per avere salva la vita. E nella vita di Alessandro c’è anche il calcio che, nonostante il grave incidente, continua a praticarlo con passione sconfinata.