Paternò, l’appello dei giocatori: “Siamo allo stremo non ne possiamo più”

Il comunicato dei giocatori del Paternò dopo delle settimane a dir poco complicate sia dentro che fuori dal campo
Sono giorni difficili per il Paternò. La società siciliana nel girone I è da settimane in difficoltà sia dal punto di vista sportivo sul campo che dal punto di vista societario. Il patron Kirdi ha annunciato la difficoltà di far partire il progetto a causa di alcuni problemi burocratici.
Le dichiarazioni dei giocatori del Paternò
Oltre alla proprietà negli scorsi giorni, a parlare di questa difficile situazione sono stati anche i giocatori attraverso la Gazzetta Rossazzurra. Il gruppo squadra ha denunciato una situazione a dir poco paradossale.
“Siamo allo stremo, non ne possiamo più. Siamo esausti di tutta questa situazione che stiamo vivendo”. A parlare sono tutti i giocatori della squadra del Paternò, che attualmente versano in condizioni di assoluta invivibilità. I giocatori continuano nel loro appello: “Quello che stiamo vivendo qui è ai limiti del surreale, non ci sono le condizioni per vivere, siamo praticamente accampati! Ma ricapitoliamo, fin dall’inizio siamo costretti a non comportarci come una squadra vera, viaggiando in trasferta con dei 9 posti o con dei pulmini improvvisati.”
Continua il comunicato. “Quindi siamo stati sistemati in un hotel ad Aci Castello, dove per mancanza di adeguata contropartita economica, i nostri allenatori sono stati costretti il sabato sera a comprarci il pollo e a servircelo loro direttamente. Poi ieri di punto in bianco, siamo stati cacciati via dalla struttura e spostati in un B&B in contrada San Leone a Belpasso, praticamente in mezzo al nulla! Non stiamo qui a parlare di quello che abbiamo visto per poterci spostare e recarci in questa zona e di alcuni di noi che non hanno nemmeno pranzato e cenato, ma arrivati nella struttura ci siamo accorti che ci sono solo 14 posti letto, per 22 occupanti. Abbiamo chiesto altre soluzioni, ma ci hanno risposto, che avrebbero provveduto con delle Brandine, in stile carcerario, accampati tra corridoi e stanze di servizio.”
La denuncia della situazione igienica
“Abbiamo l’acqua calda solo al piano di sotto, abbiamo solo due piccole pentole per cucinarci e questo non ci permette di preparare il pranzo per tutti. Abbiamo chiesto soluzioni, ma oggi solo alle 14:28 ci hanno portato la spesa, mentre noi alle 15:00 dovevamo essere pronti in campo. Gli allenatori, che nonostante un piccolo inghippo, con la loro autovettura, hanno provveduto da sé ad arrivare a Ragalna alle 15:10, ma l’allenamento è saltato a causa della mancanza dei giocatori, che non avevano ancora pranzato.”
“I giocatori sono stanchi di questa situazione paradossale e pertanto chiedono. “Non vogliamo essere trattati come delle bestie, siamo esseri umani, la società ha il compito di garantirci un trattamento vivibile, per cui chiediamo aiuto a tutti i tifosi, alle autorità, e a chi a cuore le sorti di questa squadra, perché così non si può più continuare.”
La risposta del vice presidente del Paternò
Dopo aver letto il comunicato dei giocatori, è intervenuto anche il vice Presidente Jamil Kamal che precisa: “Ci dispiace per quello che è successo, ma purtroppo siamo in una fase di transizione. Nella fattispecie, aspettavamo che la società che ci ha consegnato i letti doveva montarli, ma purtroppo ce li hanno lasciati smontati. Pertanto, noi prenderemo i nostri provvedimenti. Ripeto, siamo in una fase di transizione. Stiamo risolvendo tutto e a brevi annunceremo anche nuovi e forti giocatori! Bisogna avere solo un pò di pazienza.”