Paternò, Mazzamuto risponde a Kirdi: “Abbiamo sempre onorato gli impegni, parlare di difficoltà è troppo”

La nota ufficiale dell’ex presidente del Paternò Ivan Mazzamuto
Il clima attorno al Paternò Calcio continua a essere acceso. Dopo le dichiarazioni del nuovo proprietario Yahya Kirdi, è arrivata la pronta risposta dell’ex presidente Ivan Mazzamuto, che attraverso una nota ufficiale ha voluto fare chiarezza su alcuni punti ritenuti “inesatti” e difendere l’operato della precedente gestione.
Mazzamuto ha espresso rammarico per le polemiche, sottolineando come né lui né il suo entourage abbiano mai utilizzato i mezzi di comunicazione per alimentare tensioni. “Per il bene del Paternò Calcio” – spiega – sarebbe stato preferibile mantenere un clima sereno.
La nota affronta diversi aspetti, a partire dall’organico dei calciatori. Poi il chiarimento sul logo, che – afferma – non è mai stato negato, essendo stato concesso in comodato d’uso gratuito. Infine, il capitolo economico. Mazzamuto rivendica la credibilità conquistata negli anni, respingendo le accuse e difendendo l’impegno con cui il club è stato sempre portato avanti.
Pur non nascondendo l’amarezza per alcune dichiarazioni, l’ex presidente ribadisce il suo attaccamento alla maglia rossazzurra e ha augurato alla nuova proprietà di portare il Paternò “più in alto possibile”. Un messaggio concluso con un grido che va oltre i contrasti dirigenziali: “Forza Paternò, sempre e comunque”. Di seguito, riportiamo la nota ufficiale.
Mazzamuto: “La Serie D prevede lo svincolo di tutti i giocatori al 30 giugno”
Di seguito, la nota ufficiale: “In merito all’ultima intervista rilasciata dal nuovo proprietario del Paternò Calcio Yahya Kirdi rilasciata al giornalista Umberto Teghini ritengo sia doveroso fare alcune precisazioni. Dispiace perché tifo Paternò e ne io né il mio entourage, i vecchi dirigenti, hanno utilizzato mezzi di comunicazione per polemizzare, per il bene del Paternò Calcio. Per quanto riguarda l’organico calciatori, la Serie D prevede lo svincolo di tutti i giocatori al 30 giugno. Per cui la nuova proprietà e i nuovi dirigenti non solo erano al corrente di ciò sin dalla prima videoconferenza, e più volte ribadito successivamente anche di presenza, ma proprio per questo erano contenti perche’ avrebbero potuto allestire una squadra nuova e altamente competitiva senza avere alcun vincolo con altri calciatori”.
Continua poi: “Tra l’altro dispiace perché come scritto nella manifestazione d’interesse presentatami, avrebbero dovuto tenere, quantomeno nella fase di traghettamento, il supporto dei nostri dirigenti che da anni conoscono molto bene la categoria e ciò che serve per mandare avanti una stagione, evitando tante problematiche a cui la nuova proprietà è andata incontro”.

Paternò, Mazzamuto: “Logo? Non è mai stato negato”
Per quanto riguarda il discorso del logo, Mazzamuto risponde così: “Strano leggere il discorso del logo, perché che sia stato negato è assolutamente falso. Come accordi sottoscritti, gli è stato concesso in comodato d’uso gratuito. Per cui è stata una scelta di questa nuova società non utilizzarlo.
Volendo sin dalla prossima gara il Paternò Calcio potrebbe scendere in campo con il vecchio logo.
Inoltre, non intendono al momento utilizzare la pagina Facebook ufficiale Paternò Calcio , in quanto mi è stato riferito che ne faranno una nuova“.
Mazzamuto: “Non avrei potuto permettermi la C o la A, al contrario di quello che ha dichiarato la nuova proprietà”
Sul fronte economico, Mazzamuto rivendica la credibilità costruita negli anni e smentisce le presunte difficoltà organizzative, citando come esempio la trasferta di Enna: “In tutti questi anni, al di là dei risultati ottenuti, abbiamo sempre onorato gli impegni presi.Pper questo il Paternò Calcio ha acquisto grandissima credibilità nel panorama calcistico italiano. Per un atto di “Grande amore” come si legge sui canali ufficiali abbiamo iscritto la squadra in Serie D e se non ci fossero state pressioni di vario tipo, avremmo onorato il campionato dignitosamente”.
Conclude: “Ovviamente non avrei potuto promettere la Serie C poi la B e poi la A ( come promesso dalla nuova proprietà) o fare il ritiro a Dubai, perché non è nelle mie possibilità economiche. Addirittura leggere che avremmo avuto delle difficoltà ad andare a giocare ad Enna in Coppa Italia è troppo. Ad Enna, come sempre, ci saremmo andati dignitosamente. Con un Pullman 50 posti, e con le divise in ordine. Ciò nonostante su quanto riportato e accaduto ho ritenuto doveroso fare chiarezza. Spero tanto adesso che il Paternò possa andare più in altro possibile, cosi come le ambizioni di questa nuova proprietà. Forza Paternò, sempre e comunque“.