Dalla D alla B con un solo guanto: Paroni saluta il calcio e l’Entella

17 stagioni con una sola maglia: Andrea Paroni, saluta il calcio e ringrazia in particolar modo l’Entella, squadra che l’ha accudito per tutta la sua carriera.
Il presidente Gozzi l’ha definito “uno degli ultimi simboli di un calcio fatto di passione, di amore e di fedeltà verso i propri colori”. Il calcio moderno venera i numeri: presenze, gol, assist, ma di tanto in tanto, spunta un nome capace di raccontare un’altra storia. Questa settimana, Andrea Paroni ha annunciato il suo addio al calcio. Un addio che vale doppio, perché segna la fine di un’era lunga 17 stagioni, tutte con la maglia della Virtus Entella.
Arrivato nel 2008, dalla Primavera dell’Udinese, lo ritroviamo oggi ancora a Chiavari: dall’esordio in Serie D a 19 anni, fino alle scalate in Serie C e poi in Serie B. Paroni ha vissuto ogni capitolo della storia del club ligure. È l’unico calciatore professionista in Italia, ad aver vestito la stessa maglia per 17 stagioni consecutive.
17 stagioni ricche di aneddoti, di momenti indelebili della sua carriera: il gol di testa al 95’ nel 2012 contro il Casale, che spalancò al club le porte dei play-off. la parata decisiva ai rigori contro il Genoa, nell’ottavo di Coppa Italia del 2018, le due promozioni in B.
Quello di Paroni non è il racconto di un fuoriclasse, ma di un uomo “normale” che ha scelto di rimanere. Un friulano, che ha trovato casa a Chiavari, e che ha creato un legame autentico con la città, i tifosi e la società. Un amore, espresso anche sui suoi canali social. Di seguito il suo messaggio.
Andrea Paroni, il post d’addio al calcio
Il post di Paroni inizia così: “Caro calcio, è difficile trovare le parole per salutarti, ma oggi è arrivato quel giorno. Sei stato sempre lì, al mio fianco per tutta la vita. Sei stato compagno, maestro, rifugio e sfida. Oggi ripenso a quando tutto era gioco e sogno. Ai km che mio papà ha percorso per portarmi agli allenamenti, alle lavatrici e al fango che mia mamma trovava ogni giorno, al borsone che usciva con me alle 7 del mattino e mi accompagnava a scuola. Il primo grazie va a voi e ai miei fratelli, mi avete permesso di credere nel sogno e raggiungerlo con lavoro, sacrificio e rispetto”
Paroni prosegue ringraziando i tifosi: “Grazie alla Virtus Entella, che è diventata casa, parte di me. Per 17 stagioni ho indossato con orgoglio questa maglia, tra gioie immense e momenti difficili, sempre con amore. Grazie a Chiavari e alla sua gente. Grazie agli amici di qua e a quelli che, anche da lontano, non sono mai mancati. Grazie per la stima.” “Alla famiglia Gozzi, alla dirigenza, ai miei compagni di viaggio, ai mister, agli allenatori dei portieri, ai preparatori, magazzinieri, dottori, staff medici, a chi lavora dietro le quinte e ai tifosi che mi hanno sostenuto: GRAZIE. Mi avete reso migliore, come uomo prima ancora che come portiere. Non ho mai cercato i riflettori, ma ho sempre dato tutto. Ogni allenamento, ogni domenica, ogni silenzio prima del fischio d’inizio.”

Paroni, i ringraziamenti alla sua famiglia
Il post d’addio al calcio di Andrea Paroni prosegue in questo modo: “Ho vissuto il calcio con rispetto, passione e dedizione. Oggi chiudo un capitolo, senza rimpianti. Appendo i guanti col cuore pieno. Perché non si smette mai davvero; ti rimane dentro. Un grazie speciale alla mia famiglia, ad Ari, Vittoria e Filippo. Non è facile stare vicino a chi vive di calcio, ma in voi ho trovato amore, sostegno e forza. Grazie per aver creduto in me quando io stesso faticavo a farlo. Vicky e Pippo, papà vi augura di trovare nello sport, qualunque esso sia, un posto dove rifugiarvi ed esprimervi, come è stato per me.”
Il messaggio di Paroni termina così: “Alla mia maglia numero 1 e a chi verrà dopo: custodite questo ruolo come qualcosa di sacro. Non serve urlare per farsi sentire. A volte basta esserci. Con costanza. Si chiude un capitolo, ma se ne apre un altro. Da domani, una nuova storia. Sempre qui. Sempre Chiavari. Sempre questa maglia. Con gratitudine infinita, Andrea”