30 Settembre 2022

È morto Giorgio Rotolo, ex allenatore dello Stresa

Il 54enne, che da due anni combatteva contro un tumore, aveva deciso di dimettersi la scorsa estate

Giorgio Rotolo non ce l’ha fatta. L’uomo stava combattendo contro un tumore da circa due anni e quest’estate aveva deciso di dimettersi per concentrarsi sulla sua salute. Nelle ultime due stagioni, Rotolo, 54 anni, aveva allenato lo Stresa, squadra neo promossa in Serie D. A ricordarlo con un post, anche l’RG Ticino, formazione di Eccellenza della provincia di Novara di cui Rotolo era stato allenatore.

Giorgio Rotolo

Il saluto del RG Ticino e dello Stresa a Giorgio Rotolo

L’RG Ticino ha deciso di salutare il suo ex allenatore con un lungo post su Facebook: “Giorgio Rotolo ci ha lasciati. Dopo aver combattuto una lunga battaglia contro un brutto male si è spento poco fa all’ospedale di Galliate. Rotolo aveva 54 anni, era Professore di Educazione Fisica presso il Ravizza di Novara e nelle ultime due stagioni aveva ricoperto l’incarico di allenatore dello Stresa. Questa estate, in vista dell’impegno in Serie D, Giorgio aveva deciso di fare un passo indietro per concentrarsi sulla sua salute personale“.

La nostra società – si legge ancora – lo ricorda con affetto per i due anni trascorsi sulla panchina dei verdegranata nelle stagioni 2017-18 e 2018-19. Con immenso dolore, l’Rg Ticino porge le sue più sentite condoglianze alla famiglia di Giorgio e a tutti i suoi cari“.

Commovente anche il post dello Stresa, che scrive: “Ciao Giorgio! Ci hai amati e noi abbiamo amato te. Abbiamo condiviso ogni attimo in questi due anni. Nulla potrà mai toglierti il Blues dal cuore. Nulla potrà mai togliere ai Blues il tuo ricordo“.

Le dimissioni durante la preparazione

Rotolo aveva deciso di dimettersi l’estate scorsa. Da un paio d’anni conviva con questo serio problema di salute e durante il mese di preparazione aveva comunicato alla società la sua scelta di prendersi del tempo per sé: “Purtroppo, nonostante io abbia messo ogni energia in queste settimane sul campo, mi sono accorto che non sarebbe stato possibile, fisicamente, sopportare il ritmo di lavoro che questo impegno richiede. Allora ho deciso, pur con tanta sofferenza, di fare un passo indietro e di lasciare che la squadra potesse essere guidata da un allenatore in grado di sopportare completamente questo compito“.