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Contini: “Non voglio guardare la classifica, Nicola è l’allenatore che più mi ha impressionato”

“Voglio riportare il Carpi ai livelli che merita”. Parole e musica di Matteo Contini, da poco nuovo allenatore del Carpi. Entusiasta e determinato si è raccontato, ai microfoni di SerieD24.com, tra il suo passato ad altissimi livelli e le sue ambizioni con i biancorossi.

Il curriculum del nuovo allenatore del Carpi, non avrebbe bisogno di grandi presentazioni. Milan, Napoli, Bari e Parma oltre a 190 presenze in Serie A, bastano per definire la carriera di un grande difensore. A queste poi vanno aggiunte le presenze in Coppa Uefa e l’esperienza all’estero, nella Liga, con il Real Saragozza. La realizzazione del sogno di quel giovane ragazzo partito da Varese e arrivato a conquistare la Serie A. Dal 2018 poi, dopo l’esperienza alla Pergolettese decide di mettere tutta l’esperienza maturata al servizio dei propri giocatori. Allenerà proprio a Crema per due anni prima di passare, la scorsa stagione al Giana Erminio. Adesso, dopo una vita passata nel calcio professionistico ha deciso di scendere di categoria ed accettare al sfida degli emiliani; nella speranza però che, sia lui che il Carpi possano tornare il prima possibile ai “livelli che meritano”.

Contini

Contini: “Ho visto tanto entusiasmo ed ambizione”

A 42 anni e dopo più di 400 presenze tra i professionisti Matteo Contini ama ancora le sfide. Per questo ha deciso di accettare l’offerta di una storica piazza come Carpi, una nobile decaduta che cerca, non senza difficoltà di affermarsi nel difficilissimo girone D. Ma Contini non sembra essere preoccupato; la competizione non lo ha mai spaventato. Fondamentale nella sua decisione è stato trovare un ambiente positivo e ambizioso, esattamente come lui.

matteo contini
Il Carpi

Ho scelto di accettare l’avventura del Carpi per l’entusiasmo del presidente – ammette l’allenatore. Una persona ambiziosa che ha voglia di riportare la squadra a dei livelli più nobili. Ad ora la situazione sembra complicata ma non ha voluto lasciare niente al caso e ha provato a riportare entusiasmo. Cosa che, a dire il vero, fino ad un mese fa c’era. La squadra mi piace ed è piena di giocatori interessanti. Si può fare bene“.

Gli obiettivi del nuovo Carpi

La stagione degli emiliani, fondamentalmente, è stata caratterizzata da due momenti ben distinti. Un inizio di campionato completamente in linea con le aspettative estive (29 punti in 15 partite) e un mese di dicembre da incubo (un solo punto nelle ultime 4 gare). Contini però non sembra preoccupato da questo calo e afferma: “Il calcio è strano. Ci sono dei momenti così in una stagione. Se si guarda l’andamento del campionato, tranne il Giana, ogni squadra ha avuto momenti delicati. Siamo tutti lì e adesso dobbiamo sperare che davanti inizino a sbagliare, noi però dovremmo migliorare e cercare di dare il più possibile fastidio. E’ un girone complicato con tante squadre forti. Oltre la capolista penso a Ravenna, Forlì e Pistoiese; squadre che hanno speso tanto in estate“.

Il mio obiettivo– prosegue- non è assolutamente quello di guardare alla classifica. Sono stato chiamato per riportare entusiasmo ad una squadra che due mesi fa era ai vertici del campionato. Con la società vogliamo riportare gente allo stadio poi in campionato quello che succede succede”.

Contini: “Nicola l’allenatore che mi ha impressionato di più, Pioli è migliorato molto”

Non ho un modulo predefinito lavorerò con i giocatori per trovare la quadra migliore. Mi piace giocare a calcio quando è possibile, altrimenti l’importante è raggiungere il risultato“. Nessun dogma o impostazione tattica predefinita. Contini anche in questo dimostra maturità e determinazione. Quando gli si chiede se si ispira a qualcuno, risponde così: “Sicuramente prendo un pò da ogni allenatore che ho avuto. Tutti gli allenatori con cui ho avuto il piacere di lavorare mi hanno lasciato qualcosa. Ognuno con il suo modo di vedere e fare calcio”.

In effetti, nel corso della sua incredibile carriera il difensore ex Napoli e Parma ha potuto contare sulla guida di tantissimi allenatori. Da Baldini a Ranieri, passando per Pioli e Zeman. Ma tra tutti, uno è riuscito ad impressionarlo più degli altri, per la grinta e la determinazione che metteva nel lavoro quotidiano. Tra tutti, se devo fare un nome, sicuramente Davide Nicola è quello che mi ha impressionato maggiormente per la gestione del gruppo e per il modo con cui fa giocare le sue squadre“.

Milan Lumezzane diretta tabellino

Nel passato e nel destino di Contini, come detto anche tanto Milan. Non solo perché li è cresciuto calcisticamente vincendo anche un torneo di Viareggio ma anche perché, nel 2006 a Parma, è stato allenato dall’attuale allenatore rossonero. Il difensore lo ricorda così: “Di Parma ho solo bei ricordi. Di Pioli poi posso solo parlare bene anche le cose non sono andate come volevamo. Lui stesso lo ricorda spesso; sono passati 15 anni ed era tutto un altro calcio. Era la sua prima esperienza ma ricordo benissimo che aveva tanta voglia. Nel corso degli anni poi lui è stato bravissimo a lavorare ed aggiornarsi ripensando sempre al suo calcio“.

Gli anni di Napoli

Dopo le ottime annate a Parma mette gli occhi su di lui anche il Napoli di De Laurentiis, appena tornato in Serie A, e con grandi e ambiziosi progetti. Contini all’ombra del Vesuvio resterà per 4 anni giocando in totale 86 partite. In quella squadra di giovani promesse e futuri campioni si ambienta bene arrivando a conquistare, al primo anno, l’ottavo posto in Serie A.

E’ l’inizio dell’ascesa del nuovo Napoli che lui ricorda così: “Quel Napoli era una squadra con tanto entusiasmo, che doveva affrontare molte pressioni ma supportata da una tifoseria incredibile. Eravamo al primo anno di Serie A ma avevamo tanti giocatori giovani e interessanti. Bisogna dare merito al direttore sportivo Marino che ha scovato tanti giocatori “sconosciuti” che poi sono diventati dei campioni. Quell’anno lì ad esempio arrivò Lavezzi che in Italia non era conosciuto ma aveva già vinto una finale in Argentina. Hamsik si capiva subito che sarebbe diventato una bandiera. Era serio, affidabile ed intelligente e non mi stupisce abbia fatto quel tipo di carriera”.

Insomma, Matteo contini si racconta così: tra i ricordi di un glorioso passato e un futuro che spera possa seguire la stessa stella. Magari, perché no, partendo proprio da Carpi.

A cura di Edoardo Gregori