Acireale, al via l’era Morelli: “Non ci ho pensato due volte, per me Acireale è calcio”
A margine del primo allenamento diretto, Claudio Morelli è stato presentato, dall’Acireale, durante una conferenza stampa pre-gara.
In casa Acireale è ufficialmente iniziata l’era Morelli. Subentrato a Pagana, si tratta del terzo allenatore dei granata di questa stagione calcistica, giunta al giro di boa. Ex calciatore di Serie C e Serie D, da allenatore ha vinto nelle categorie inferiori con Palmese e Promosport, mentre con il Sambiase ha raggiunto il salto di categoria nella massima serie dilettantistica al primo anno alla guida, per poi portarlo, l’anno successivo, al quarto posto in classifica da matricola.
Il sodalizio presieduto da Di Mauro ha deciso di affidare la propria panchina a Morelli per ottenere una salvezza tranquilla e mantenere la categoria. Nell’arco di queste prime sedici giornate, l’Acireale ha collezionato sedici punti – media di un punto a partita – e dista una sola lunghezza dalla zona tranquilla della classifica.
Le prime dichiarazioni del nuovo tecnico granata durante la conferenza pre-gara: “La chiamata dell’Acireale è motivo di orgoglio per il blasone della società, non ci ho pensato due volte ad accettare. Forse in altri ambienti non avrei corso come ho fatto in quest’occasione, ma per me Acireale è calcio“.
A rappresentare la società in occasione della presentazione di Morelli il direttore generale Ragonesi, che ha spiegato le motivazioni del divorzio con Pagana: “Il calcio purtroppo è questo. Nelle ultime quattro partite ne abbiamo perse tre, abbiamo analizzato la situazione e deciso di esonerare Pagana. Noi pensiamo che sia un allenatore capace e lo stimiamo professionalmente, ma il calcio è questo. Anche vista la situazione attuale era necessaria una scossa e la squadra aveva bisogno di ricevere un segnale, e quindi abbiamo optato per questa decisione“.
Morelli: “Qui per portare entusiasmo ad un gruppo poco sereno”
Claudio Morelli punta tutto su un entusiasmo da ritrovare all’interno di uno spogliatoio turbato in seguito ad una prima fase di campionato concitata, più per le vicende extra-campo che per i risultati maturati: “Dopo le situazioni vissute in seguito ai due cambi di guida tecnica credo che la serenità sia un po’ turbata, ma ho trovato ragazzi disponibili e consapevoli che bisognerà rimboccarsi le maniche per dare continuità ad un lavoro ed ai risultati. Io noto poca continuità nei risultati in questo campionato. Arrivano due, tre, quattro risultati utili e poi arriva subito la sconfitta, questo dappertutto, non solo ad Acireale. Significa che è un campionato alquanto livellato. La cosa importante è avere entusiasmo in questo lavoro, dico sempre ai ragazzi che senza questo elemento non ha senso giocare a calcio“.
“Io penso che l’entusiasmo nella piazza possa tornare solo grazie ai risultati, non conosco altra medicina. Il tifoso è abituato a voler vincere, non solo ad Acireale. Quando questo non avviene arrivano i mugugni su scelte prese dalla società – prosegue Morelli -. Io ci tengo a portare entusiasmo in campo ma soprattutto in allenamento e voglio trasmettere serenità a questa squadra che ne ha bisogno. Vedo dei ragazzi disponibili e perbene, forse in questo mondo ci vorrebbe qualche figlio di buona donna. Io credo che questi ragazzi, a livello morale ed etico, abbiano veramente tutto per potersi ritagliare uno spazio in questo campionato“.

Verso Acireale-Vibonese, Morelli: “Sfida importante per presentarci più sereni al girone di ritorno”
Neanche il tempo di arrivare e conoscere meglio l’ambiente granata che Morelli ha dovuto subito preparare la gara di domani contro la Vibonese, l’ultima del girone d’andata: “Sarei presuntuoso ad arrivare e pensare di poter incidere in maniera così netta sin da subito. Ho fatto un discorso ai ragazzi e ho detto solo che quella di domani è una gara importantissima perché chiude il girone d’andata e ci può portare a lavorare con maggiore serenità durante il periodo natalizio. Al contempo, io penso che loro abbiano compreso che la società sta facendo di tutto per metterli nelle migliori condizioni. E’ normale che ora ci sia da parte di tutti grande senso di responsabilità e di appartenenza“.
L’ex Sambiase, infine, ha spiegato le sue idee di gioco: “In genere ho quasi sempre adottato il 4-2-3-1, il 4-3-3 o il classico 4-4-2, anche se è normale che ci siano poi momenti del campionato in cui sei costretto ad optare per altro e adattarti – spiega il classe ’67 -. Credo che il modulo sia fine a sé stesso, in campo ci vuole ben altro che vada oltre e questo dipende esclusivamente dai calciatori con disponibilità ed entusiasmo nel fare questo lavoro, perché senza voglia di fare questo devi cambiare mestiere. Al momento ho visto la rosa e credo che i ragazzi possano davvero un po’ di tutto. E’ normale che quando chiedi disponibilità devono dartela. Sono ragazzi prima di tutto intelligenti che hanno capito che ciò che si sta verificando non è dipeso solo dall’allenatore o della società, e sono convinto che questo sarà il fattore cambiare tutto“.
