Home » Condemi: “Ventisette anni in panchina, nel calcio non c’è più meritocrazia”

Condemi: “Ventisette anni in panchina, nel calcio non c’è più meritocrazia”

Angri

Carmelo Condemi si racconta ai nostri microfoni, parlando di carriera, Serie D e criticando il calcio di oggi.

Le parole dell’allenatore Carmelo Condemi trovano un filo conduttore nella critica verso il sistema calcistico odierno. L’ex allenatore di Andri, Nola, Portici e Sarnese ha parlato a Seried24 della situazione attuale delle squadre campane, con le quali ha avuto esperienza diretta.

Condemi ha iniziato parlando del suo passato e dei suoi successi: “Io sono calabrese, originario di Reggio Calabria, ora vivo ad Agropoli in provincia di Salerno. Specialmente negli ultimi 7-8 anni, dopo l’ultimo anno di Città di Castello, ho deciso di non andare più fuori.

“Io ho allenato a Potenza, Matera, Barletta, Nola, Angri, Portici, ma anche Paganese e Gelbison, quindi sono 19 anni che faccio la Serie D. Senza contare gli otto anni passati in Eccellenza, vincendo cinque campionati in ben quattro regioni diverse.
Ogni anno però si ripropone sempre la stessa storia, cioè la difficoltà nel trovare la squadra.

Il tecnico, attualmente senza squadra, ha poi confermato le voci che lo vedevano vicino a diverse società: “Tutto vero, mi sono anche visto con la Real Normanna un paio di mesi fa, dove poi hanno preso Sannazzaro. Sono stato associato anche a Sora, Pompei e Acerrana. Oggi si parla anche della Sarnese, vedremo cosa succederà. Io spero di tornare il prima possibile“.


Continua Condemi: “A me piace dire che sono come il sindaco, quando vado al ballottaggio perdo sempre. In diverse situazioni le società non hanno ritenuto fossi la persona giusta, in altre sono stato io a ritenere la situazione e l’ambiente non adatti.”

Tra sorprese e flop: il verdetto di Condemi

Sulle difficoltà delGirone H: “Il Girone H, come tutti gli anni, viene considerato il più difficile. Sotto l’aspetto economico le società investono e spendono tanto. Le squadre che sono in cima sono tutte ottime squadre e piazze importanti, ben organizzate. Ho avuto la possibilità di vedere il Fasano – al momento primo – e mi è piaciuto. Stesso discorso vale per la Fidelis Andria. Il Barletta viene da qualche vittoria, ma è partito da propositi ben diversi. La Sarnese è l’unica che sta davvero deludendo: ora è terzultima, ma il budget è da società di primo livello.”

Sulla situazione delle altre campane: “Nel Girone I, la Gelbison non sta mantenendo i propositi di inizio campionato. Il Savoia mi ha stupito. Giocano bene, a livello di società sono potenzialmente da Serie B, non me lo sarei aspettato. Nel Girone G, la Palmese credo stia un po’ deludendo. L’Ischia, invece, è una squadra che è tornata sui giovani ed è una società molto attenta al bilancio. Nel Girone H ci sono tante società campane. Il mio amico Giovanni Sannazzaro sta facendo bene, gli auguro il meglio. Mi dispiace invece per la Sarnese, quando si costruisce una squadra per vincere e poi ci si ritrova in queste situazioni è difficile riprendersi. Penso siano loro, al momento, la delusione del Girone H.”

Continua Condemi: “Il Nola ha avuto grossi problemi a livello di infortuni, li conosco molto bene e sono una grande società. A parer mio è una delle campane che sta facendo meglio. L’Afragolese anche, sta facendo un grande campionato.”

“Il calcio ormai è un mondo di conoscenze e procuratori”

Sulla possibilità di rientrare a campionato in corso: “Il Pompei doveva essere la rivelazione del campionato, ma sta deludendo a causa delle sue scelte. Stessa cosa la Palmese, la scelta dell’allenatore è cruciale, molto spesso a parlare è il curriculum. Il ruolo dell’allenatore è quello di portare la squadra a lottare, è complicato rialzarsi senza qualcuno che sia abituato a certe situazioni. Noi che siamo fermi auguriamo il meglio, ma non vediamo l’ora di rientrare. Il nostro è un modo complicato.”

Condemi ha poi concluso con un messaggio: “Le società si lasciano convincere troppo facilmente dai procuratori, molte volte non informandosi nemmeno direttamente. Penso che molti fallimenti siano dovuti a questo. Bisogna denunciare il fatto che ormai gli allenatori portano gli sponsor alle squadre. Non è più un calcio fatto dai risultati, ma un calcio di conoscenze, rapporti e sponsor.


Prosegue l’allenatore: “Non mi piace parlare di me stesso, ma un Condemi che, negli ultimi otto anni, ha portato squadre già retrocesse alla salvezza, com’è possibile che ogni anno stenta e si ritrova sempre a subentrare? Non c’è più meritocrazia e riconoscenza. Vorrei trovare una società in cui poter lavorare bene. I risultati stanno sulla bacheca, la gente che mi conosce, nella mia semplicità, sa come sono e sa cosa ho fatto. Sono 27 anni che alleno e non sono mai stato fermo, ho sempre allenato e spero che questa situazione si risolva.”