Chiricó, mago rinato a Casarano: “Brindisi? Il sogno c’è ancora, prima o poi tornerò”

Il numero 10, autore di sei gol e sei assist col club di Filograna non dimentica le sue origini: “L’accoglienza del Fanuzzi col Catania sarà sempre con me“
Cosimo Chiricó è indubbiamente uno dei talenti più importanti del calcio brindisino: quattro promozioni dalla Serie C alla Serie B, rispettivamente ottenute con le maglie di Lanciano, Ascoli, Foggia e Monza, tre campionati conquistati in terza serie e una parabola che, sin dagli esordi all’Orsa Maggiore di Brindisi, l’ha sempre visto protagonista.
Sei reti, sei assist e un presente, quello a Casarano, partito ancora una volta da uomo del momento dopo un periodo piuttosto complicato per Mino (CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA INTEGRALE, realizzata dalla redazione de Lacasadic.com) che, a 34 anni, ha già chiaro il desiderio, destinato naturalmente a un futuro indefinito, per chiudere definitivamente il suo magico cerchio: “Ho la testa interamente rivolta al Casarano e ai nostri obiettivi, sarò grato a vita al club del presidente Filograna per aver creduto in me dopo due anni bui e darò l’anima per loro fino all’ultimo giorno ma sono sicuro che prima o poi giocherò per la mia città“.
Il tono è sincero e convinto. Lontano da voli pindarici, fortemente disincantato nei confronti delle proprie origini, soltanto incrociate da un ritorno emozionante, datato 1 novembre 2023.
Chiricó: “L’accoglienza del Fanuzzi la porto nell’anima”
Il recupero della seconda giornata del girone C di Serie C, datato 23-24, porta il Catania, allora allenato da Luca Tabbiani, a conquistare i tre punti al Fanuzzi di Brindisi. Segnano Sarao e Bocic, l’attenzione, però, è tutta per Chiricó: “L’accoglienza di quel giorno rappresenta ancora oggi un’emozione speciale. Sugli spalti era presente tutta la mia famiglia al gran completo e tutto lo stadio mi ha riservato e regalato qualcosa che porto ancora oggi nell’anima. Ripeto, sono carichissimo e focalizzato al massimo sul presente con una realtà, quella rossazzurra, che porto nel cuore ma il sogno di chiudere un giorno a casa la mia carriera, tra qualche anno, è ancora dentro di me“.
Rivincite, rispetto e classe innata. Senza mai dimenticare le radici: la storia di Mino, scritta tra colpi e rinascita, è fatta così.