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Dalla Serie D al tetto della Mls con Leo Messi: la favola di Yannick Bright

Il classe 2001 italiano Yannic Bright ha raccontato a La Gazzetta dello Sport la sua ascesa, dalla Serie D al titolo in Mls con l’Inter Miami

Nato il 3 settembre 2001 a Milano, Yannick Bright è cresciuto calcisticamente nelle scuole dell’hinterland milanese, prima di approdare nel 2018 all’Arconatese. Nelle due stagioni in gialloblu il centrocampista ha trovato poco spazio, così, grazie alla borsa di studio vinta, nel 2020 ha deciso di cambiare vita, trasferendosi negli Stati Uniti insieme ai genitori.

Bright ha proseguito gli studi, ma non ha smesso nemmeno con il calcio: ha continuato a giocare nelle squadre universitarie fino al 2024, poi un’altra svolta: inserito nell’Mls Super Draft, viene selezionato dall’Inter Miami.

Inizialmente un po’ di incredulità ha colpito il classe 2001, che, in pochi anni, è passato da giocare poco in Serie D a condividere lo spogliatoio con giocatori del calibro di Lionel Messi, Sergio Busquets, Jordi Alba Rodrigo De Paul e Luis Suarez.

Recentemente, inoltre, con gli Herons, Bright ha vinto la Mls, diventando il terzo giocatore italiano di sempre a vincerla, dopo Sebastian Giovinco e Giorgio Chiellini, e anche il quinto azzurro a trionfare con Messi come compagno di squadra, come avevano fatto Gianluca Zambrotta, Thiago Motta, Marco Verratti e Gianluigi Donnarumma.

Bright: “La prima volta che ho visto Messi sono quasi svenuto”

Il centrocampista ex Arconatese ha raccontato a La Gazzetta dello Sport della sua ascesa, parlando anche del primo incontro con Messi e di come si comporta dentro e fuori dal campo: Ricordo che la prima volta che l’ho visto sono quasi svenuto, nonostante avessi cercato di prepararmi mentalmente prima del suo arrivo. Si è presentato come una persona qualsiasi, è un leader dentro e fuori dal campo, prima delle partite sa sempre trovare le parole giuste per motivarci. Un professionista modello, con una cura maniacale per i dettagli. È un ragazzo tranquillo, ma in campo si trasforma in un animale, a 38 anni e dopo tutto quello che ha vinto non vuole mai perdere neanche in allenamento. In spogliatoio poi ha un’ottima relazione con tutta la squadra”.

Queste, invece, le parole di Bright sul suo rapporto con la leggenda argentina: “Un buon rapporto da compagni di squadra: parliamo tantissimo di calcio, mi racconta della sua famiglia e mi chiede della mia. È stato di grande aiuto in questi due anni sia dentro che fuori dal campo. Mi ha raccontato che gli piace l’Italia e delle sfide che ha giocato a San Siro. Quando vinse con il Barcellona contro il Milan nel 2011, c’ero anch’io sugli spalti, grazie a mio fratello che giocava nelle giovanili”.

Leo Messi imago

Il rapporto con le altre stelle del club

Oltre a Messi, Bright ha avuto la possibilità di condividere lo spogliatoio anche con altre stelle del calcio: Anche per loro è impressionante la cura che mettono in ogni dettaglio. Per farti capire: durante un allenamento Jordi Alba mi ha ripreso perché nonostante gli avessi fatto un passaggio perfetto sui piedi, la palla non gli era arrivata alla giusta velocità e aveva dovuto fare un controllo in più per aggiustarsela. Ma nonostante questo perfezionismo, si sono integrati benissimo all’interno del gruppo e sono tutte persone molto umili. Mi sono emozionato molto quando Leo e Jordi mi hanno detto che avevo le caratteristiche per giocare in Europa.

Il centrocampista milanese, però, ha a che fare anche con altre due icone del calcio, ovvero l’allenatore Javier Mascherano e il presidente David Beckham: “Mascherano è molto bravo a livello umano, riesce a mettersi sullo stesso piano dei giocatori. Mi chiede dimettere in campo la mia grinta per compensare la perdita delle qualità tecniche di Sergio. Beckham è un vero leader, molto presente: prima delle partite viene sempre a caricarci uno per uno.

Published by
Gabriele Mafrica