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Ancona, si chiude un 2025 dai due volti: ora il 2026 e un’impresa da compiere

L’Ancona, dopo una prima metà di anno solare molto negativa, si è ripresa alla grande nella prima parte della stagione 2025/26: per centrare l’obiettivo promozione, però, c’è bisogno di un’impresa

E’ il 31 dicembre, sono partiti i titoli di coda del 2025 ed è il momento giusto per ripercorrere e valutare tutto quello che è successo durante l’anno ma anche per i consueti buoni propositi per il 2026.

In casa Ancona quello che si chiude è stato sicuramente un anno travagliato, dove non sono mancate le difficoltà ma neanche le soddisfazioni. Poche, a dire la verità, nella seconda metà della stagione 2024/25, quando la truppa biancorossa guidata dall’eterna bandiera dorica Massimo Gadda, che aveva disputato una prima parte di stagione più che positiva, si è lentamente spenta fino a chiudere il campionato nel peggiore dei modi, con due pesantissimi ko per 4-0.

I 18 punti (4 vittorie, 6 pareggi e ben 7 sconfitte) conquistati nel girone di ritorno del campionato 2024/25 non sono comunque abbastanza per una piazza ambiziosa come quella di Ancona.

Sono arrivate molte più gioie nella prima metà della stagione 2025/26: il Cavaliere Armato, guidato dall’ex Roma City Agenore Maurizi, sta disputando un campionato di altissima classifica e ha chiuso il girone di andata al terzo posto con ben 36 punti all’attivo (11 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte). In più, i biancorossi sono ancora in corsa nella Coppa Italia Serie D e prestissimo – 7 e 21 gennaio – affronteranno in semifinale contro l’FC Francavilla.

Ancona, nel 2026 servirà un’impresa per centrare la promozione in C

C’è, però, chi sta facendo addirittura meglio dei marchigiani: l’Ancona è infatti dietro sia all’Ostiamare, primo con 42 punti, che al Teramo, secondo a quota 38. Inoltre, il L’Aquila quarto è soltanto a -1. Insomma, i dorici stanno facendo bene, forse anche benissimo, ma probabilmente servirà un girone di ritorno ancora migliore per pensare di poter chiudere il campionato al primo posto e centrare la promozione in Serie C. Tradotto, 40 punti per superare quota 75.

Il 2026, dunque, prospetta all’Ancona l’obiettivo di compiere una vera e propria impresa sul campo. Il primo banco di prova fondamentale sarà proprio la prima partita dell’anno, in programma domenica 4 gennaio, quando Rovinelli e compagni – orfani di capitan Gelonese, ancora infortunato, e del centravanti nonchè capocannoniere della squadra Kouko, squalificato – se la vedranno in casa della capolista Ostiamare. Vincere significherebbe dare un segnale importantissimo al campionato, perdere sarebbe un colpo forse da ko, pareggiare manterrebbe il Cavaliere Armato a -6 dalla vetta e ancora in gioco.

L’allenatore dell’Ancona Agenore Maurizi (Credit: SSC Ancona)

Tra campo e società, allontanare le incertezze e consolidare il club

Nonostante le buone prestazioni della squadra, tra la tifoseria biancorossa c’è ancora incertezza e scetticismo per quanto riguarda l’aspetto societario. Il presidente Massimiliano Polci, rimasto da solo al timone del club in estate dopo l’addio di Stefano Marconi, sta cercando di modellare la società aprendo all’ingresso di nuovi imprenditori disposti ad acquisire una percentuale delle sue quote.

L’obiettivo – non semplice – è quello di unire un pool di imprenditori che possa garantire stabilità, solidità, futuro e ambizione all’Ancona, non solo in Serie D ma anche, a breve termine, nei campionati professionistici. Il buon proposito per il 2026 dell’Ancona è proprio questo: un consolidamento della società che possa portare a una ritrovata compatezza con la tifoseria e a dei buoni risultati sul campo.

Published by
Leonardo Matteucci