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L’Akragas rinuncia alla Serie D: le reazioni di tutti i club del Girone I

Serie D peggiori attacchi

Classifica completamente stravolta che penalizza alcuni club

L’Akragas ha ufficialmente rinunciato al proseguimento della stagione in Serie D. La nota, diramata dalla Lega Nazionale Dilettanti, ha provocato una serie di reazioni dei club del Girone I. Tra chi lotta per la promozione, chi sembrava salvo e ora non lo è più e chi ha guadagnato punti sulle rivali, ora il campionato è stato completamente stravolto.

Ecco i commenti di tutti i dirigenti di questo girone dopo l’esclusione, tramite rinuncia, del club di Agrigento.

Akragas, le reazioni dei club del Girone I: “Una perdita per tutto il movimento”

Il presidente del Pompei, Francesco Mango: “La realtà dei fatti è che sta diventando sempre più difficile fare calcio, ogni anno il campionato viene falsato da questi incidenti di percorso che purtroppo danneggiano tutto il sistema. C’è da dire che il problema non riguarda solo la D, in Lega Pro sta succedendo qualcosa che è fuori dal normale. Per quanto riguarda il mio club questo campionato è stato molto dispendioso, fare continue trasferte in Sicilia è diventato pesante. Ogni trasferta costa tanto, non c’è nessun aiuto per le società dilettantistiche”.

Il commento del presidente della Nissa, Luca Giovannone: “Mi dispiace per l’Akragas, mi auguro che si riprenda presto. Perderemo tre punti, non è un dramma perchè anche gli altri li perderanno, pazienza“.

Sull’argomento è intervenuto il direttore generale dell’Acireale, Alessandro Ragonesi, che ha analizzato le conseguenze di questa situazione, sia per il torneo che per l’intero sistema calcistico. “Quando una squadra viene esclusa dal campionato, è una perdita per tutto il movimento. Dovremmo interrogarci sullo stato del calcio italiano, in particolare su quello dilettantistico. Per quanto riguarda l’Acireale, cambia poco: guadagniamo un punto in classifica e questo, più che un contraccolpo, rappresenta un piccolo vantaggio. Diverso è il discorso per altre società, in particolare per il Favara, che è la squadra più penalizzata. Questa situazione non avvantaggia nessuno e getta ombre sul sistema calcistico italiano. Credo sia necessaria una riforma ad ampio raggio, partendo dalla Serie C e dai casi di Taranto e Turris. Il rischio è che, nel lungo periodo, la regolarità dei campionati venga compromessa. Anche il calcio dilettantistico, pur non avendo gli stessi obblighi del professionismo, deve essere considerato ormai un semiprofessionismo. Servirebbe una riflessione sul numero delle squadre iscritte ai campionati: se ne partono cento, devono arrivare in cento. Spero che questi temi vengano affrontati nelle sedi opportune, perché l’esclusione dell’Akragas crea un danno evidente”.

Anche il presidente del Paternò, Ivan Mazzamuto, è intervenuto ai nostri microfoni sulla vicenda: “Siamo davvero dispiaciuti per quanto accaduto all’Akragas, società di grande storia che fino a qualche anno addietro era tra i professionisti. Quando una compagine, per di più siciliana non arriva a fine campionato, non solo questo ci rammarica ma ci fa riflettere oltremodo. Oggi è davvero difficile sostenere economicamente una stagione calcistica con adempimenti fiscali e non sempre più onerosi. Sono convinto che ci vorrebbe una riforma che possa tutelare concretamente le società dilettantistiche che svolgono una funzione sociale sul territorio senza scopo di lucro”.

Il Direttore Sportivo della Scafatese Pietro Fusco ha commentato la delicata situazione della squadra agrigentina: “Il dispiacere va alla città di Agrigento, un posto meraviglioso. Il mio pensiero è rivolto ai tifosi, ai tesserati e alle loro famiglie, che dall’oggi al domani si trovano ad affrontare una situazione difficile. Io e la Scafatese auguriamo il meglio a tutti loro, facendo anche un grande in bocca al lupo. Sulla crisi del calcio? Serve un intervento degli organi preposti, sarebbe impossibile accontentare tutti ma c’è l’obbligo di fare le cose migliori. Sulla classifica, chiaramente in questi momenti c’è chi viene premiato e chi viene penalizzato, c’è anomalia sicuramente e avere anomalie non è mai positivo”.

Scafatese Fusco

Anche Giorgio Peritore, dirigente del Licata, esprime il suo dispiacere: “Conosciamo bene i costi che si hanno nell’affrontare un campionato come la Serie D, dispiace perdere un club della nostra stessa provincia. Abbiamo appreso la notizia questa mattina, ci dispiace perdere un club a questo punto della stagione”.

In un’intervista rilasciata a ilvibonese.it, il direttore sportivo del club calabrese della Vibonese Ettore Meli ha parlato della classifica del Girone I: “Quando una squadra si ritira dal campionato – dichiara Meli – è una sconfitta per tutti, se poi lo fa sul finire della stagione è ancora peggio. Come sempre c’è chi è contento da questo scossone e chi ne esce leggermente penalizzato, dal momento che quelli che hanno perso o pareggiato contro l’Akragas ci hanno guadagnato, mentre chi ha vinto no. Il regolamento però è questo e dobbiamo accettarlo, anche se il mio pensiero è che i punti conquistati sul campo valgono come ammonizioni o espulsioni e dunque andrebbero lasciate, soprattutto se conquistati sul campo”.

Tra le squadre più penalizzate c’è ovviamente il Castrumfavara, che con il ritiro dei biancoazzurri ha perso 6 punti fondamentali nella corsa alla salvezza, che sembrava ormai quasi raggiunta. Il club siciliano ha commentato la decisione ,con un comunicato stampa, sul ritiro dei “Giganti”: “Il Dipartimento Interregionale della F.I.G.C. ha ufficializzato il ritiro dell’Akragas dal campionato, determinando un nuovo calendario e una nuova classifica. In base al regolamento la nostra società perde i 6 punti conquistati nei derby d’andata e ritorno. Pur accettando le norme vigenti, riteniamo che alcuni aspetti debbano essere rivisti per non penalizzare chi ha guadagnato i punti sul campo. Dispiace vedere una società del nostro territorio arrendersi e ritirarsi, privando la città di Agrigento della propria squadra di calcio. Ora ci troviamo con 6 punti in meno. Guarderemo la classifica solo a fine campionato, concentrandoci esclusivamente sul raggiungimento della salvezza. Chiediamo alla squadra di continuare a lottare e ai tifosi di sostenerci in questa fase cruciale della stagione. Ora più che mai dobbiamo restare uniti: la Serie D è un patrimonio della città e dobbiamo difenderla con tutte le nostre forze.

Non poteva poi mancare un commento da parte della Reggina. Il direttore generale della compagine calabrese, Giuseppe Praticò, ha parlato così della rinuncia dell’Akragas. “Sono eventi che dispiacciono, perché parliamo di una squadra di calcio che rappresenta un simbolo per un’intera città, in questo caso Agrigento. Allo stesso tempo, però, non possiamo esimerci da una riflessione: oggi è sempre più difficile fare calcio, soprattutto in categorie come la C e la D, dove molte squadre stanno scomparendo e tante altre affrontano gravi difficoltà economiche. È arrivato il momento di porre l’accento su eventuali riforme per tornare a un calcio sostenibile, perché senza sostenibilità non si può mantenere una squadra, che altrimenti rischia di fallire dopo pochi anni.

Un commento poi del direttore amaranto anche sui cambiamenti che interessano la classifica.Per la Reggina, questo ritiro rappresenta un’opportunità per accorciare le distanze dalla prima in classifica, il Siracusa. Tuttavia, una cosa è avere la possibilità di avvicinarsi, un’altra è concretizzarla vincendo la partita nel turno in cui il Siracusa riposerà e portarsi a -1. Il campionato è molto difficile, nessuna partita è scontata, e in quel turno la Reggina dovrà scendere in campo con l’obiettivo di vincere e ridurre il distacco. Dal punto di vista del nostro obiettivo, però, non cambia nulla: dobbiamo continuare a giocare per vincere, pensando a una partita alla volta, e solo a fine campionato tireremo le somme.”

Le parole di Italiano, presidente della Nuova Igea Virtus: “Se le regole sono queste non resta che rispettarle e attenersi – afferma Italiano – La Nuova Igea Virtus, con quei sei punti sarebbe stata a +12 dai play out e poteva considerarsi praticamente salva. Adesso si ritrova addirittura scavalcata o avvicinata da altre contendenti. Vorrei evidenziare anche che, nelle ultime nove gare, abbiamo ottenuto 19 punti che non è certamente una media salvezza. Dietro ogni società ci sono sacrifici, passione, dedizione. Proprio per questo riteniamo che forse è arrivato il tempo di riformare i campionati per evitare che ogni anno, puntualmente, con queste rinunce i campionati vengano inevitabilmente falsati. Per quanto ci riguarda, dispiace perdere quanto conquistato sul campo, ma non possiamo che attenerci ai regolamenti”.