Passione e voglia di crescere, Francesco Marra Cutrupi: “Sono giovane, ma ho tanta fame”

Fonte: Account Facebook Città di Sant'Agata
L’ex dirigente del Città di Sant’Agata, Francesco Marra Cutrupi, è intervenuto ai microfoni di SerieD24.com.
Affamato e ambizioso. Francesco Marra Cutrupi, uno dei dirigenti in assoluto più giovani dell’ultima stagione di Serie D, è pronto a ripartire verso una nuova avventura, all’interno di un percorso che lo ha già visto tagliare traguardi importanti: “Con il Città di Sant’Agata ho vissuto un’esperienza positiva, che mi ha permesso di approfondire ulteriormente le mie conoscenze calcistiche. Mi ha dato la possibilità di trovare definitivamente la mia strada”.
Passione e determinazione, due caratteristiche fondamentali per far fronte anche alle difficoltà: “Questo è un lavoro complesso, che richiede tanta attenzione. Poi se riesci anche a trovare le condizioni giuste, puoi portarlo avanti in piena serenità. È stata una stagione difficile, ma altamente formativa”. Tanti incarichi ricoperti durante la sua permanenza dalle parti del “Fresina“, quasi tutti quelli previsti dall’organigramma: “È stato un anno di formazione piena. Ho capito che questo è il mio mondo. Sono giovane, ma in futuro cercherò di impormi con tutto me stesso”.
Prosegue: “Ho avvertito una grande senso di responsabilità verso la piazza, Sant’Agata veniva da campionati importanti. Ho provato a fare del mio meglio, e sono andato via a gennaio perché non ho avuto la possibilità di portare avanti le mie idee. Sicuramente è stato un passaggio che mi ha consentito di inquadrare bene la realtà della Serie D, e nella prossima esperienza cercherò di farne tesoro”.
Idee chiare anche quando si parla di ‘giovani’: “In categorie come la Serie D o la Serie C -ribadisce il dirigente- è un aspetto che non si deve assolutamente trascurare, anche perché può rappresentare una fonte di introiti rilevante per le società. In Serie D, per esempio, viene riconosciuto il premio ‘Giovani D Valore’, che la LND concede alle squadre che puntano tanto sull’impiego dei giovani nel corso dell’anno”.
Marra Cutrupi: “Con i giovani serve più coraggio”
Un concetto applicato concretamente anche nella sua avventura con il club siciliano: “A Sant’Agata abbiamo spesso giocato con due 2007, fino a dicembre abbiamo schierato il più giovane calciatore di tutta la Serie D, ovvero Saro Leonardi. I giovani hanno ambizione e fame. Una società non può limitarsi solo ed esclusivamente al raggiungimento del risultato sportivo, anche perché in Serie D, alla fine, vince solo una squadra per girone. Quindi va fatta un’analisi più completa -conclude-, il risultato deve essere accompagnato dalla patrimonializzazione. Penso che sia possibile parlare di plusvalenze anche in Serie D”.
E sull’ultimo girone I di Serie D: “I pronostici sono stati rispettati, alla fine ha vinto la più forte. Il Siracusa aveva la rosa più profonda, la Reggina invece ha perso qualcosa a inizio campionato. Credo che la differenza l’abbia fatta la partita di ritorno a Reggio Calabria. Ma si tratta comunque di due squadre che hanno disputato un campionato strepitoso. Mi ha sorpreso molto il gioco della Vibonese, e anche il metodo che ha utilizzato la società. Ho visto un girone di buon livello, ben livellato. Ha espresso tanti giovani interessanti, ho conosciuto realtà belle e con tanta passione”.

“Programmazione e sostenibilità: le chiavi giuste per un nuovo progetto”
E a proposito di talenti, c’è già qualche nome che ha sorpreso in positivo Francesco Marra Cutrupi: “Ci sono diversi calciatori interessanti nel girone I, tra questi dico sicuramente Pasquale Faccetti, che ha altri due anni di contratto in Serie B con la Juve Stabia. O lo stesso Pistolesi del Siracusa, autore di un campionato importantissimo. Poi possiamo pure parlare della regola degli under, che comprendo fino a un certo punto. Bisogna dare ai ragazzi la possibilità di sbagliare”.
La dedica finale, invece, è rivolta a una persona speciale: “Ci tengo a menzionare Matteo Minguzzi, portiere che ho avuto durante la mia esperienza al Città di Sant’Agata, scuola Monaco. Sta attraversando un momento difficile fuori dal campo, gli mando un grande abbraccio. È un professionista che può arrivare in alto”. E sul futuro: “Cerco un progetto che possa mettermi nelle condizioni di esprimere le mie idee, sono aperto a qualsiasi soluzione. Un percorso fatto di programmazione e sostenibilità, quasi fondamentale in una fase così delicata per il calcio italiano”.