Gelbison, Liurni: “Il girone I mi ha sorpreso, ma possiamo fare bene. Ho le idee chiare per il futuro”
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La nostra intervista a Lorenzo Liurni, attaccante della Gelbison, che ci ha raccontato di sé e del suo momento con i rossoblù
La Gelbison, che quest’anno gioca nel girone I di Serie D, sta conducendo un buon campionato e si trova al decimo posto in classifica. Il grande protagonista, nonché capocannoniere, dei rossoblù in quest’avvio è Lorenzo Liurni.
L’attaccante classe ’94, nell’intervista ai nostri microfoni, ha raccontato di come sta andando questa stagione, in un girone in cui non aveva mai giocato e ci ha parlato di quelle che sono le sue idee per il futuro.
L’ex Nocerina ha iniziato molto bene quest’annata, andando a segno già cinque volte tra campionato e coppa: “Iniziare così da grande fiducia e grande forza. Mi metto a disposizione della squadra per fare un bel campionato quest’anno, quindi sono veramente contento di aver cominciato così bene. Spero di continuare e di dare una mano, come ho detto ai miei compagni, per portare più risultati possibili a casa”.
Liurni e compagni, in questa stagione, hanno vissuto il cambio allenatore, da Carcione ad Agovino, che l’attaccante ha raccontato così: “Per quanto riguarda il cambio allenatore, sicuramente Agovino ci ha dato qualcosa in più sotto l’aspetto calcistico. Lui è un grande allenatore e un grande uomo e ci sta trasmettendo tutta la sua grinta e la sua voglia di far bene“.

Liurni: “La Gelbison non è seconda a nessuno”
Nonostante qualche punto lasciato per strada, l’attaccante rossoblù è fiducioso per il prosieguo: “Non so fin dove arriverà la Gelbison, ma non siamo secondi a nessuno e sicuramente daremo fastidio a chiunque. In tutte le partite che abbiamo affrontato, non abbiamo mai sfigurato. Alla fine penso che la classifica sia giusta per quello che abbiamo fatto vedere: se da un lato potevamo avere qualche punto in più, dall’altro ammetto che alcune volte siamo stati anche fortunati. Abbiamo quattordici punti e si poteva fare meglio, ma, vista la complessità delle avversarie, anche peggio”.
Nel cammino della Gelbison in campionato, la prossima avversaria sarà il Messina, quinta per punti ottenuti sul campo; Liurni lo sa e ha presentato così la sfida contro i giallorossi: “Dobbiamo affrontare il Messina con il giusto rispetto per loro perché senza la penalizzazione avrebbero diciassette punti. La squadra è forte e lo stanno dimostrando, dunque dobbiamo giocare con la giusta cattiveria agonistica e prepararla bene in settimana. Abbiamo già perso tanti punti in casa e non vogliamo ricadere in quelle situazioni: veniamo da un 6-2 subito tra le mura amiche contro il Savoia e quindi domenica vogliamo regalare una gioia ai nostri tifosi, per poi affrontare la settimana successiva con tranquillità”.

Liurni: “Il girone I sembra una Serie C”
Come detto in precedenza, Liurni, nonostante la sua grande esperienza, è alla prima stagione nel girone I. Questo è stato il suo approccio: “Tra girone G e girone I c’è un abisso: dell’I me ne parlavano, ma se una cosa non la tocchi con mano non puoi giudicarla e mi ha sorpreso parecchio: lo paragono al girone H per il blasone delle piazze e la difficoltà nelle trasferte. Incontri tante società importanti, quindi, soprattutto fuori casa, sono partite molto molto difficili. Sembra una Serie C: è fisico, c’è qualità, vai a giocare in campi con tifoserie calde, quindi penso che rispetto al girone G sia molto più difficile soprattutto a livello ambientale“.
L’attaccante della Gelbison ha raccontato anche le esperienze più significative che ha vissuto finora in questa stagione: “Lo stadio più affascinante e anche la partita più bella è stata quella contro la Reggina: abbiamo vinto 3-2 lì, contro una squadra veramente forte. La squadra che, però, mi ha impressionato più di tutte è stata il Savoia: penso che, per gruppo e anche per società e per piazza, sia stata l’avversaria più difficile di tutte quelle incontrate finora”.

Liurni: “Alla Gelbison devo tanto. Peccato per com’è finita la scorsa stagione”
La Gelbison, lo scorso anno fino a poche giornate dalla fine, guidava la classifica del girone G davanti al Guidonia, che, al rush finale, ha superato i rossoblù e ha conquistato la Serie C. Per Liurni, questa, è una ferita ancora aperta: “La promozione sfumata nel finale dello scorso anno è un tasto che ancora fa male e ogni tanto ancora ci penso. Meritavamo un finale diverso per quello che era il gruppo e per il campionato che abbiamo fatto, però è chiaro che è mancata un po’ di cattiveria e il Guidonia è stato più bravo di noi ad avere continuità, dunque la colpa è un po’ la nostra, ma sicuramente vanno fatti gli applausi a chi è arrivato primo“.
A trentuno anni ha già raggiunto la fase matura della sua carriera, ma l’attaccante ex Nocerina ha ancora tanto da dare: “Nella mia carriera qualche errore l’ho fatto, a causa della voglia e della determinazione che ci ho sempre messo, però penso che sono sempre stato sincero con tutti. Ho dato sempre del mio meglio in ogni squadra in cui sono stato, poi a volte ho fatto bene e altre no, ma non recrimino niente. Partite che vorrei rigiocare ce ne sono, ma adesso preferisco pensare al presente e al campionato che deve fare la Gelbison, a cui devo tanto perché mi ha dato fiducia l’anno scorso, in un periodo buio per me. Voglio continuare a fare bene e a imparare, perché anche alla mia età non si smette mai”.

Liurni: “Il mio fuuro lo vedo ancora nel mondo del calcio”
Liurni ha un modello di riferimento ben preciso, ovvero il capitano di una big di Serie A: “A me, in questo momento, piace molto Lautaro: sembra scontato dire lui, ma lo apprezzo molto a livello caratteriale per la grinta e la “cazzimma” che ha quando gioca. Ammiro la sua fame di gol, che poi è quella che fa la differenza anche nelle nostre categorie”.
Nonostante i tanti impegni nella sua vita da calciatore, l’attaccante rossoblù è molto attento al tempo che passa fuori dal campo: “Do tutto me stesso in campo negli allenamenti e nelle partite, ma quando torno a casa stacco e dedico del tempo a me stesso e alla mia famiglia. Sono sposato e, inoltre, sono molto emozionato perché sto per diventare papà di una bambina.”
Il numero 11 della Gelbison ha parlato ai nostri microfoni di quello che è il suo desiderio, una volta finita la carriera da calciatore: “Tra qualche anno, una volta finita la mia carriera, mi piacerebbe fare o il direttore sportivo o il procuratore. Già al mio procuratore do consigli su qualche giocatore. Mi piace, vivo il calcio h24 e spero che anche un domani quest’ambiente continuerà a essere parte del mio lavoro, perché questo sport mi ha fatto crescere, mi ha dato tante soddisfazioni e spero di rimanere in questo mondo“.
