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Acireale, fischiato il figlio del presidente Di Mauro: le reazioni nel post gara

acireale di mauro

I dirigenti dell’Acireale sono intervenuti in conferenza stampa per commentare i fischi a Karol Di Mauro, figlio del presidente

Durante la partita di ieri tra Acireale e Castrum Favara, persa in casa dai granata con il risultato di 2-1, hanno fatto rumore i fischi ricevuti dal classe 2005 Karol Di Mauro, figlio del presidente, che, come è ben noto, è vittima di contestazione e di azioni offensive nei propri confronti da ormai un anno e mezzo.

Quello che è successo ieri allo stadio “Aci E Galatea” non è andato giù ai dirigenti della squadra granata. Il direttore sportivo Cammarata, il direttore generale Ragonesi e l’amministratore unico Strano sono intervenuti in conferenza stampa per dire la loro sui fischi.

Queste le parole del DS: “Non si può vedere che le cento persone che vengono a vedere l’Acireale, fischino Karol Di Mauro, che esce dalla panchina per fare riscaldamento. Questo non va bene, non è giusto. E’ triste vedere che in una piazza come Acireale le persone vengano solo per fischiare. Al di là di Karol, che è un ragazzo del 2005 ed è stato preso di mira, anche altri calciatori che sbagliano uno stop o un passaggio, vengono fischiati, dunque non venite allo stadio per aiutare questi ragazzi.

Ha continuato: Io non posso credere che chi viene allo stadio, possa sperare che l’Acireale perda, però oggi hanno dimostrato questo. Io non dico che i bisognasse applaudire dopo la prestazione del primo tempo, ma nel secondo tempo, quando la squadra stava cercando in tutti i modi di recuperare la partita, il fatto di fischiare un ragazzo del 2005 e, sistematicamente, tutti i calciatori per degli errori, non mi è piaciuto.

Ragonesi: “Quello che è successo oggi a Di Mauro è inaccettabile”

Anche il DG Ragonesi ha seguito la linea del DS Cammarata: “Oggi siamo qui per difendere un calciatore dell’Acireale: se quello che è successo oggi fosse accaduto a un altro giocatore, noi saremmo stati qui a ribadire questa cosa. Io penso che chi si è messo avanti a fare questi ululati all’ingresso del nostro giocatore, si dovrebbe vergognare. Ce la prendiamo con un ragazzo di vent’anni, non accogliendolo come si accolgono tutti i giocatori, non incitandolo.

Dal mio punto di vista quello che si è visto va anche oltre la sconfitta di oggi. Mi dispiace che qui non si riesca a capire quanti sacrifici facciano durante la settimana da coloro che lavora e che investono per questa squadra. Se ad Acireale non è gradita una squadra di calcio in Serie D, si faranno delle valutazioni, anche con delle decisioni drastiche. Speriamo di non dover arrivare a tanto e che chi viene allo stadio capisca che bisogna invitare la squadra dall’inizio alla fine. Nessuno deve toccare i calciatori dell’Acireale.

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Strano: “I ragazzi non si toccano”

Di seguito le forti dichiarazioni dell’amministratore unico granata: “Mi associo alle parole del direttore generale: va bene la contestazione alla presidente, con tutto il rispetto per lui, va bene non entrare, ma toccare un ragazzino del 2005 è inaccettabile. Il ragazzo è entrato tra ululati e fischi, una cosa allucinante. Oggi noi diciamo una cosa: polemizzate su tutto quello che volete, ma i ragazzi non si toccano.

Poteva essere qualsiasi altro giocatore, ma non meritano questo comportamento. Noi siamo una famiglia e se questa famiglia non è gradita, che non si venga allo stadio. Oggi è indecoroso quello che è successo in campo: non è giusto, il ragazzo non va attaccato in quella maniera, che sia Di Mauro o che sia un altro ragazzo. Pagate il biglietto per fischiare un nostro giocatore? Noi non permettiamo queste cose, perché i ragazzi non vanno toccati.