Siracusa-Livorno, la finale che tutti aspettavano: fuori Bra e Ospitaletto, restano i giganti

credit: Davide De Maida
Gli azzurri espugnano Ospitaletto e volano all’ultimo atto della Poule Scudetto: sarà sfida tra due corazzate
Alla fine, niente favola. O meglio: la favola c’è stata, ma si è fermata a un passo dal finale. C’è stato – tra molte virgolette – il rischio concreto di vivere una finalissima tutta da outsider, con Bra e Ospitaletto a contendersi il tricolore di Serie D.
Due squadre che hanno onorato la Poule Scudetto fino in fondo, senza mai fare un passo indietro. Ma alla fine, come da pronostico, a restare in piedi sono state le due più attrezzate, le più forti: Siracusa e Livorno.
Gli azzurri di Marco Turati hanno fatto il loro dovere con lucidità e personalità, vincendo anche la semifinale di ritorno sul campo dell’Ospitaletto per 2-0 dopo il 3-2 dell’andata.
Un primo tempo da grande squadra, chiuso con il vantaggio firmato da Maggio con un sinistro chirurgico al 19’, e una ripresa di gestione, culminata nel raddoppio su rigore al 94’ di Manuel Sarao.
Siracusa in finale di Poule, a caccia del tricolore
Il Siracusa ci ha sempre creduto. Lo ha fatto nel girone I, tra mille battaglie, spalla a spalla con la Reggina. Lo fa anche ora, nella Poule Scudetto, dove gli uomini di Turati si sono confermati squadra vera, matura, ambiziosa. Dopo aver vinto un girone tra i più difficili e competitivi dell’intera Serie D, gli azzurri hanno messo il timbro anche nella fase finale, superando corazzate e trappole, senza mai perdere identità.
Quella contro l’Ospitaletto è stata l’ennesima dimostrazione di forza: una squadra che sa attaccare ma anche soffrire, che ha trovato in ogni partita interpreti diversi e risorse nuove. Adesso manca solo l’ultimo passo. La finalissima contro il Livorno non è solo una sfida tra giganti, ma anche l’occasione per coronare un percorso iniziato mesi fa, tra i campi caldi del Sud e le sfide decisive che hanno forgiato lo spirito del gruppo. Diventare campioni d’Italia di Serie D sarebbe il sigillo perfetto su una stagione da incorniciare. Per la squadra, per la città, per i tifosi che ovunque – anche a chilometri di distanza – hanno continuato a spingere. Siracusa ora sogna ad occhi aperti.
