Grosseto, Indiani: “Sono tutte partite difficili e bisogna dare il massimo”

Alla vigilia dell’anticipo in casa del Trestina, l’allenatore del Grosseto, Paolo Indiani, è intervenuto in conferenza stampa
L’allenatore del Grosseto, Paolo Indiani, è reduce dal campionato dominato lo scorso anno con il Livorno, che ha portato i granata alla promozione in Serie C. Indiani, quest’anno, è alla guida di un’altra squadra del girone E: il Grosseto. In quest’inizio, i biancorossi hanno collezionato dieci punti e si trovano a due lunghezze dal Seravezza primo.
Alla vigilia del match contro il Trestina, Indiani ha parlato in conferenza stampa: “Crediamo di aver lavorato bene e di essere pronti, però poi è chiaro che ci sono anche gli avversari e l’abbiamo visto anche domenica: qualcuno pensava che il Camaiore venisse a fare la vittima sacrificale, ma non è così. Sono tutte partite difficili dove bisogna dare il massimo per farle proprie“.
La trasferta del Grosseto non sarà, però, sul campo del Trestina, ma su un altro campo. Per l’allenatore ex Livorno non ci sarà alcuna differenza: “Non cambia niente giocare a Città di Castello. C’è un falso mito: si crede che il campo di Triestina sia piccolo, ma non è vero assolutamente. Comunque la partita si gioca a Città di Castello e giocheremo lì”.
Il pareggio contro il Camaiore e il mancato inserimento di Benedetti hanno fatto scattare qualche critica nei confronti di Indiani, che ha spiegato così la situazione di domenica scorsa: “Non ho potuto mettere Benedetti perché si è fatto male D’Ancona che è un 2005, ho dovuto mettere un under come Corallini e ho finito i cambi. Nelle sostituzioni precedenti ho messo tre centrocampisti per tre centrocampisti, è chiaro che volessi mettere un attaccante come ultimo cambio, ma non ho potuto“.
Indiani: “Abbiamo bisogno di tutti e abbiamo fiducia in tutti”
Nelle prime cinque partite, Indiani ha cambiato spesso il suo undici titolare, situazione non nuova per lui: “Io sono abituato a far girare quasi tutti, ho fatto sempre così, poi è normale che a fine campionato, quando si guarderanno i minutaggi, ci saranno quei cinque/sei che avranno giocato più degli altri. Abbiamo bisogno di tutti e abbiamo fiducia in tutti. Io non sono abituato ad avere i titolari e poi gli altri che stanno fuori aspettando che i titolari si facciano male“.
Secondo l’allenatore della squadra toscana, non esistono turni favorevoli o sfavorevoli: “Alla fine dell’anno giocheremo tutti contro tutti. Ci saranno momenti migliori e peggiori. I campionati sono corse a tappe: non ha senso vincere tre corse in linea se poi si arriva stanchi a quelle in salita. Bisogna essere bravi a stare lì in tutte le tappe“.

Indiani: “Bisogna essere bravi in tutte le tappe”
Indiani sa bene come dovrà lavorare il suo Grosseto e l’ha affermato con un tono leggermente più acceso: “Se una squadra allunga tanto in classifica, significa che noi e le altre non siamo all’altezza. Noi lavoriamo per far sì che nessuna allunghi troppo su di noi, ma anzi noi dobbiamo andare davanti alle altre. Io valuto sul campo e abbiamo vinto quattro partite e pareggiato una. Dovevamo avere tredici punti, ma ne abbiamo dieci perché evidentemente non ci è andato bene qualcosa in queste prime cinque“.
Ha continuato: “Io potrei dire che ci sono stati anche altri fattori, ma lasciamo perdere. Io valuto le prestazioni sul campo, poi i punti non corrispondono per cose che non dipendono esclusivamente da noi, ma il calcio è questo. Speriamo che nelle prossime cinque giornate magari meritiamo di vincere due e ne vinciamo quattro, perché può succedere, però perché succeda bisogna essere bravi in tutte le tappe e noi vedremo di esserlo“.