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Dalla C all’affetto di Prato, Pizzutelli: “Ho scelto la famiglia. Non ero folle, volevo solo stare vicino ai miei”

Federico Pizzutelli, centrocampista classe ’95, ex tra le tante di Prato e Matelica, si racconta ai nostri microfoni

Federico Pizzutelli, centrocampista barese classe 1995, è cresciuto nel settore giovanile del Bari prima di intraprendere una carriera che lo ha portato a girare l’Italia tra Serie C e Serie D, con più di 200 presenze in quest’ultima. Dopo l’esordio tra i grandi con l’Olympia Agnonese, ha vestito le maglie di numerose piazze dilettantistiche importanti: Torres, Savoia, Matelica, Bisceglie, Vastese, Campobasso, Potenza, Roccella, Milano City, Francavilla, Bitonto, Gladiator, Ragusa e Prato.

Non solo calcio però: Pizzutelli si è aperto anche sul piano personale, raccontando scelte difficili legate alla famiglia e al proprio equilibrio fuori dal campo. La sua ultima stagione infatti è stata caratterizzata da un trasferimento, o meglio, da un ritorno a casa: il centrocampista ha dovuto fare i conti con la morte del padre, e questo, ha inevitabilmente condizionato la sua permanenza a Prato.

Pizzutelli scelse Bisceglie per continuare a giocare a calcio e stare dunque più vicino alla sua famiglia. Come spiegherà più avanti, il centrocampista in Toscana si trovava lontano dai suoi affetti, e da lì la scelta di tornare, anche a costo di dimezzarsi lo stipendio. Un esempio di come il calcio non sia fatto solo di risultati e contratti, ma soprattutto di scelte umane.

All’inizio dell’intervista, Pizzutelli ci racconta sin da subito il suo esordio: “Appena uscito dalla primavera del Bari sono stato ad Agnone. È stata una delle stagioni più felici della mia vita: segnai, feci tante presenze e fu il mio primo anno in Serie D. Mi è rimasto impresso perché era il debutto tra i grandi.”

Federico Pizzutelli: “Ho dovuto fare i conti con la morte di mio padre. Volevo tornare dalla mia famiglia”

Dopo l’Olympia Agnonese, Pizzutelli ha vissuto tantissime esperienze significative, anche tra i professionisti: “Ho viaggiato tanto e ogni squadra in cui sono stato, ha influito notevolmente sulla mia crescita, come persona e come calciatore: Arezzo, Milano City, Campobasso, Potenza, Roccella, e molte altre piazze. Con il Matelica in C feci una stagione importante. A Prato eravamo partiti benissimo, con quattro vittorie e un pareggio nelle prime cinque giornate: stavamo davvero facendo bene.”

Eppure proprio da Prato, Federico Pizzutelli sceglie di andar via. Una decisione che ha fatto discutere, ma che a posteriori, trova una giustificazione più che valida: “Sì, ci tengo a spiegarlo bene. Non l’ho fatto per leggerezza: mio padre stava male e io avevo bisogno di stare vicino alla mia famiglia. Non volevo più restare lontano. Ho rinunciato a un ingaggio importante, per guadagnarne meno della metà. Non ero un folle, ma quando mio padre venne a mancare non potevo fare altrimenti. Giocavo, stavo bene, ma dentro di me non ce la facevo più. Dovevo stare con i miei cari.”

Il ragazzo spiega, come l’aspetto economico, non sia mai stato centrale nelle sue scelte: “L’aspetto economico conta, ma non è tutto. Io vivo di calcio, non sono un riccone: faccio sacrifici come tanti. Però non posso accettare cifre che non mi permettono di vivere serenamente. Capisco i limiti dei club, ma se le condizioni non sono giuste, preferisco aspettare. Quest’anno ad esempio, ho detto al procuratore che vorrei giocare lontano da casa: a me piace vivere il calcio al cento per cento, portare la famiglia con me e concentrarmi solo sul campo. Stare vicino a casa, con mille distrazioni, non fa per me.”

Federico Pizzutelli: “Tifosi del Prato, vi dico questo”

Dalle parole di Pizzutelli si evince come i tifosi del Prato siano entrati sin da subito nel suo cuore. Proprio per questo l’ex Bisceglie classe ’90, da tempo sente il bisogno di “scusarsi” per il suo addio: “Non ho mai avuto modo di spiegarmi pubblicamente con loro, ma la verità è semplice: volevo rimanere, perché a Prato mi trovavo bene. La piazza, i tifosi, la passione, mi piaceva tutto. Ma quando ti capita una cosa così grande nella vita, le priorità cambiano. Ai tifosi voglio dire che non li ho mai traditi: semplicemente dovevo stare con la mia famiglia.”

Attualmente Pizzutelli, dopo la sua esperienza in patria a Bisceglie, è svincolato e valuta eventuali offerte: “Sono riuscito a tornare a Bisceglie, anche grazie a un contatto immediato con il direttore. Come ho detto prima, scelsi di dare priorità ai miei affetti. Adesso il mio procuratore sta lavorando: sto valutando le proposte e spero che arrivi qualcosa di buono e stimolante. Io voglio solo giocare, vivere il calcio al cento per cento.”