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Piacenza, ecco l’addio di Rossini in conferenza stampa

Al termine della stagione 2024-2025 arriva l’addio dell’allenatore del Piacenza Stefano Rossini

Nella giornata di oggi – sabato 10 maggio – il Piacenza ha fatto un importante annuncio in merito all’organigramma tecnico della squadra che si preparerà per la prossima stagione.

Nella conferenza stampa odierna è stato infatti reso noto l’addio dell’allenatore del Piacenza Stefano Rossini al termine della stagione 2024/25 di Serie D. Ha parlato anche il direttore generale Francesco Fiorani: “Ci tenevo a essere presente per ringraziare il mister a nome della società, domani sarà la sua ultima partita col Piacenza Calcio.

Ha continuato: “Salutiamo un grandissimo professionista, che ha raggiunto, come richiesto, la salvezza. Un professionista impeccabile che rappresenta un pezzo di storia del Piacenza.Era doveroso questo ringraziamento a lui e il suo staff dopo un anno e mezzo insieme.

Ancora Fiorani: “Ci sarà un nuovo allenatore, che verrà ufficializzato prossimamente. Spero che al mister sia fatto un applauso nell’ultima partita perché se lo merita e ha il Piacenza nel cuore. Domani spero che venga vissuta in questa maniera qua. Dal punto di vista della proprietà c’è stata una riorganizzazione. È stato dato l’incarico al ds Zerminiani, nel quale c’è piena fiducia, di preparare la prossima stagione. La decisione di cambiare è stata presa da me e da lui.

Rossini saluta il Piacenza: “Mi assumo le responsabilità dei miei errori”

L’allenatore Stefano Rossini interviene poi in conferenza commentando: “Ringrazio Francesco per le belle parole. Vorrei fare un discorso retroattivo, partendo da un discorso che ho già fatto. Io errori ne ho fatti, penso che facciano parte del lavoro e me ne assumo le responsabilità. Paro quindi da quando sono stato chiamato ad allenare il Piacenza due stagioni fa, trovando una squadra e un ambiente col morale sotto i tacchi”.

Poi continua: “Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di noi e non abbiamo vinto il campionato per un niente, che è il mio più grande rammarico. Poi nella nuova stagione secondo me abbiamo cominciato molto bene, poi abbiamo perso la prima col Cittadella e qualcuno aveva già segnato il mio destino. Chi? Qualcuno. Fatto sta che dopo 5 partite sono stato esonerato”.

Stefano Rossini

Il saluto dell’allenatore biancorosso dopo una stagione complicata

Rossini fornisce poi un suo commento anche su come è cambiata la rosa: “Quelle che sulla carta erano le nostre dirette concorrenti, Pistoiese e Ravenna, erano dietro o pari a noi. Sono stato richiamato dopo un mese e mezzo, non parlo della dinamica di quella giornata perché la sanno tutti. Era una situazione molto difficile e la società mi ha chiesto di cambiare l’obiettivo. Abbiamo rivoluzionato la squadra e ci vuole del tempo per amalgamarsi e in più siamo stati condizionati parecchio dagli infortuni. Sarà un caso, ma quando sono rientrati gli infortunati abbiamo fatto risultati”.

Infine l’allenatore ringrazia anche la dirigenza: “In due stagioni ho fatto debuttare undici giocatori del vivaio, motivo di orgoglio anche per la società. Ultima cosa, voglio ringraziare tutti i soci, dal primo all’ultimo, il qua presente Francesco Fiorani, i direttori sportivi e tecnici che ho avuto, Sestu e De Vitis, tutti quelli che si notano meno ma che sono a stretto contatto con la squadra e i nostri ultras che ci sono sempre stati. Per ultimo, non per importanza, ringrazio tutti i giocatori”.

Rossini spiega: “Quando prendo un impegno lo vivo emotivamente in maniera forte”

Rossini non si nasconde e spiega il suo punto di vista: “Avevo già detto una cosa e non ho problemi a ridirla. Quando a gennaio si iniziava a parlare di un nuovo allenatore la società avrebbe dovuto smentire, per dare forza e aiutare l’allenatore che hai. Rischi anche di delegittimarlo, cosa che non è successa perché i giocatori mi hanno dato sempre tanto. So che non sono riuscito a fare due stagioni piene, un allenatore vorrebbe sempre cominciare e finire. Fa parte del gioco però, perché chi fa questo lavoro è sempre legato ai risultati. Adesso? Non c’è un modo giusto o sbagliato di vivere la situazione, io quando prendo un impegno lo vivo emotivamente in maniera molto forte. Quando finisci ti scarichi e hai voglia di disintossicarti, non penso già al futuro”.

L’allenatore conclude con queste parole: “Ho avuto tanti attestati di stima anche da gente che quest’anno non c’era perché è andata via e mi riempiono d’orgoglio. Tutti mi hanno dato tantissimo e nel calcio, si sa, tutto è molto legato al risultato. Ma noi che siamo dentro all’ambiente valutiamo tante altre cose, spero di aver dato a loro quello che hanno dato a me, quindi tanto. Cosa avrei fatto nei panni dei dirigenti? Non posso darti io questa risposta, perché so come lavoro e sarei troppo di parte. Non so se sia stato più difficile quest’anno o l’anno scorso, ma entrambi lo sono stati. Quest’anno siamo partiti con un obiettivo, ritrovandoci a metà con un’altra squadra e un altro obiettivo. L’anno scorso lottavamo per andare su dovendo fare una rimonta con tanti punti lasciati indietro”.