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Pistoiese, Andreucci: “Sono qui per portare la mia esperienza. Ci sono le basi per costruire qualcosa di importante”

La Pistoiese presenta il nuovo allenatore Antonio Andreucci. Reduce dall’esperienza in Serie C con l’Union Clodiense, l’allenatore toscano guiderà gli Orange durante la prossima stagione.

Archiviata la stagione 2024/2025, la Pistoiese inaugura con ampio anticipo la prossima stagione sportiva tramite la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore: Antonio Andreucci. Sarà l’allenatore toscano a guidare gli Orange durante la stagione 2025/2026, forte di 400 panchina in carriera e dei cinque anni di esperienza alla guida dell’Union Clodiense, con cui ha conquistato la promozione in Serie C nella stagione 2023/2024.

Andreucci inizia la conferenza stampa di presentazione ringraziando la società e il direttore Taibi per la fiducia datagli. “Ringrazio la società ed il direttore. In questi giorni ho conosciuto lo staff e le persone che lavorano qui. Ho trovato un ambiente con tanta voglia di ripartire e di raggiungere gli obiettivi che Pistoia si è prefissata. Ringrazio tutti perché ho trovato tanto ottimismo, entusiasmo e fiducia, lavoreremo ogni giorno per raggiungere i nostri obiettivi.”

Ancor prima di analizzare i principali temi riguardanti la prossima stagione, l’ex Clodiense elogia il lavoro svolto dai suoi predecessori. “Questa società è rinata l’anno scorso e la città deve essere orgogliosa del lavoro che è stato fatto, costruire immediatamente una squadra vincente è difficile. Quello che hanno fatto i miei predecessori, in ogni caso, è stato un buon lavoro. Sicuramente ci sarà da rinforzare la rosa costruendo un equilibrio diverso da quello dello scorso anno, ma ciò che è stato fatto non va assolutamente buttato via. La squadra ha un’ossatura importante.”

Incalzato sui primi temi riguardanti lo schieramento tattico che utilizzerà, Andreucci risponde. “Sono venuto qua per portare il mio lavoro e la mia esperienza accumulata nel corso degli anni in questa categoria. Ci sono le basi per costruire qualcosa di importante. Il reparto difensivo è stato quello che ha dato maggiore solidità alla squadra. Anche se io ho sempre utilizzato la difesa a 4 voglio infatti dare continuità al modulo di gioco. In questo senso, almeno in partenza, non vorrei cambiare. Voglio dare continuità al lavoro fatto finora, è giusto ripartire con la difesa a 3“.

Andreucci: “Dovrò essere sia un sergente di ferro, sia un papà”

Quando all’allenatore toscano viene chiesto di definire la propria attitudine in panchina, risponde così. “L’allenatore deve essere sia un sergente di ferro, sia un amico, a volte anche un papà. Sia io che i miei calciatori abbiamo la fortuna di poter fare qualcosa che ci piace, quindi parliamo lo stesso linguaggio. Le relazioni vanno costruite alla svelta, devono essere efficaci. In certi momenti c’è da essere duri e parlare con i giocatori, in altri bisogna lasciar andare, e questi momenti vanno scelti bene. L’importante è che ci sia il rispetto dei ruoli e degli obiettivi della società“.

L’ex Union Clodiense insiste spesso sul termine “valori“, utilizzato per indicare l’unione di intenti tra società, dirigenza e gruppo squadra. “Si parte dai valori, se certi valori vengono rispettati non bisogna scendere a compromessi. Il rispetto dei valori deriva dagli obiettivi che ci si pone. Nel calcio è difficile mantenere la propria identità, la propria coerenza. Si deve costruire non solo sugli accordi economici presi, ma anche sui valori che la società vuole portare avanti. Solo se saremo tutti allineati raggiungeremo dei risultati.

Ad Andreucci viene poi chiesto se porterà con se a Pistoia. “È possibile, ma magari non andrà così, stiamo parlando con dei ragazzi ma hanno anche altre trattative in corso quindi magari non sarà così. Partire con giocatori che non si conosce non è comunque una cosa negativa, anzi, può essere un vantaggio. Si ha l’opportunità di costruire nuove relazioni e il giocatore vuole dimostrare all’allenatore nuovo le sue qualità. Se si condividono i valori si fa presto a fare conoscenza“.

Credits: Pagina Facebook Pistoiese

Taibi: “Di Andreucci mi ha colpito la sua cultura e la sua conoscenza dell’ambiente”

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Andreucci interviene anche il direttore sportivo Massimo Taibi. “Di Andreucci mi ha colpito la sua conoscenza dell’ambiente, la sua cultura, la sua trasparenza, ed il fatto che ha vinto 5 campionati. Non esistono compromessi con i giocatori, ci sono solo valori comuni. Nel momento in cui scendi a compromessi hai perso lo spogliatoio, e il mister non è un tipo da compromessi.”

L’ex portiere del Milan, in seguito ad una domanda riguardante l’utilizzo degli under nella passata stagione, risponde così. “È giusto puntare sul senso di appartenenza, sulla toscanità e sulla conoscenza della categoria. Stiamo contattando ragazzi del girone D ed E, ma se ci sono dei ragazzi forti in altri gironi non guardo la carta d’identità. L’importante è che sappiano giocare a calcio“.

In questa stagione avevamo dei giovani forti, ma hanno tutti avuto dei problemi. Quest’anno porteremo 14/15 ragazzi in ritiro e poi faremo una cernita. Non me la sento di additare i giovani in un anno in cui abbiamo fatto i playoff. Al massimo c’è da criticare qualche giocatore più esperto. Io sono contento di quello che hanno fatto“.