La nostra intervista a Mattia Bonseri, attaccante e capitano della Leon, nonché attuale capocannoniere del girone B
“La Leon ha pochi anni di storia, essendo nata soltanto nel 2019. Tuttavia qua c’è tanta serietà e ambizione, la società sta investendo parecchio a livello di strutture e settore giovanile, nulla è lasciato al caso. Vivo questo ambiente da sempre, si respira un’aria familiare. Per questi colori ho rifiutato il professionismo, sogno di raggiungerlo con questa maglia.”
Si presenta così ai microfoni di SerieD24.com Mattia Bonseri, attaccante lombardo classe 1995, nonché capitano e bandiera dell’A.C. Leon, squadra della provincia di Monza e Brianza che milita nel girone B. L’attuale capocannoniere del torneo in carriera ha vestito soltanto questa maglia e ci ha quindi raccontato il presente e piani futuri dell’ambizioso club di Vimercate.
Spazio in primis a quello che si può definire il progetto Leon. “Il presidente Presezzi è una persona seria che ha molto a cuore le sorti del club. Tutte le persone che lavorano per la società sono perbene e competenti, qua nulla è lasciato al caso. La Leon può essere definita a tutti gli effetti come una società modello, in continua crescita e alla ricerca del costante miglioramento attraverso un percorso virtuoso.”
“Rappresentiamo una squadra che ha soli sei anni di storia. Nel 2021, al primo storico campionato di Serie D non eravamo pronti; quest’anno è diverso, ci sono delle basi solide alle quali si cerca sempre di aggiungere qualche pezzettino, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Il progetto Leon punta in alto: nel giro di qualche anno l’idea della società è quella di raggiungere la Serie C.”
Bonseri in questo campionato ha già messo a segno 8 gol. Da anni in arancionero vanta numeri clamorosi, avendo già superato addirittura quota 200 reti. “Il nostro avvio di stagione si è rivelato piuttosto complicato, poi con l’arrivo in panchina di Memushaj la situazione è migliorata. Il mister è stato bravo a portare alcuni accorgimenti tattici, ma soprattutto ha saputo toccare i giusti tasti a livello umano.”
La Leon occupa l’ottava posizione in classifica forte dei suoi 19 punti, frutto di 4 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. “La società ci permette di lavorare in un ambiente fantastico, in una struttura che ha poco a che vedere con la Serie D. Da neopromossi vogliamo in primis consolidare la categoria, convinti dei nostri mezzi, senza porci limiti.”
Bonseri muove i suoi primi passi calcistici nel Cavenago, squadra del suo paese, e fin da subito attira l’attenzione di squadre professionistiche. “Da piccolo ho fatto diversi provini, tuttavia io nel calcio ho sempre visto un divertimento. Nel momento in cui ci sarebbe stato da lasciare il mio gruppo di amici mi sono subito tirato indietro.”
“Dopo il Cavengo sono arrivato in quella che oggi è la Leon, società che all’epoca si chiamava Vimercatese Oreno. Siamo partiti dalla Promozione, poi tanti di Eccellenza e la Serie D. Porto nel cuore due momenti: il gol nello spareggio contro il Lumezzane, valso il primo approdo in quarta serie e tutto il percorso nei playoff regionali e nazionali della scorsa stagione, che ci ha permesso di tornare in D dopo tre anni d’assenza.”
Alla domanda sul perché ha deciso di vestire una sola maglia in carriera, rifiutando la Serie C, Bonseri ha così risposto. “I motivi di fatto sono due. Da un lato per il legame e l’amore che provo per questa società, per l’attaccamento che ho verso questa maglia e perché vorrei diventare un riferimento per i tanti giovani che si affacciano al mondo Leon. Dall’altro lato perché ho fatto un determinato percorso di studi e ho intrapreso una carriera lavorativa che mi piace. Conciliare lavoro e calcio l’ho sempre vista come la soluzione migliore.”
Il capitano della Leon ha parlato anche del rapporto con la famiglia, supporto fondamentale in tutti i momenti. “Da sempre mamma e papà sono la mia fortuna, non mi hanno mai obbligato a prendere una determinata decisione, ma mi hanno sempre lasciato scegliere liberamente. Ho sempre detto loro di voler restare alla Leon, hanno accettato con piacere la mia volontà.”
Sul campo Bonseri, anche in virtù della sua fede milanista, ha sempre visto in Ibrahimovic un riferimento a cui ispirarsi. “Io inizio la mia carriera come esterno d’attacco, Kakà e Sheva da piccolino li adoravo. Poi col tempo, diventando più prima punta, ho preso Ibra come modello di riferimento, per la sua capacità di essere un attaccante completo a 360 gradi.”
Due gli allenatori rimasti più nel cuore dell’attaccante capace di segnare 49 gol in una sola stagione. “Restando invece nell’ambiente Leon due figure a cui mi sento molto legato sono gli allenatori della passata stagione. Joelson e Ghidelli mi hanno davvero arricchito tanto, sono grato a entrambi per quanto mi hanno lasciato a livello calcistico e umano.”