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Da promessa della Roma ai gol in Romania e Polonia, Montini: “Con la Valenzana voglio la salvezza”

Crediti foto: profilo Facebook Valenzana

La nostra intervista a Mattia Montini, attaccante della Valenzana e attuale capocannoniere del girone A di Serie D

Quest’anno ho fatto una scelta di vita, volevo avvicinarmi alla mia compagna che è di Asti e quindi ho aspettato una buona proposta qui al Nord. Ringrazio la Valenzana che ha creduto in me, è stato di fatto l’unico club che mi ha cercato e dato fiducia fin da subito.” Si presenta così ai microfoni di SerieD24.com Mattia Montini, attaccante classe 1992 che vanta una lunga carriera tra i professionisti, con anche esperienze all’estero.

Arrivato in Piemonte a inizio settembre, l’impatto dell’ex Primavera della Roma è stato molto importante. Ben sei gol messi a segno nelle prime sette partite e vetta della classifica marcatori. Un avvio di stagione davvero superlativo, che neanche lo stesso Montini si aspettava. Anche per me è stata una sorpresa, sono arrivato senza fare la preparazione estiva. Tuttavia ho trovato un bel gruppo, giovane e desideroso di far bene, che mi ha accolto alla grande.”

Siamo una squadra nuova, la società ha fatto una profonda rivoluzione dopo la promozione delle scorso anno. Noi compagni ci stiamo conoscendo e amalgamando gradualmente, grazie al lavoro di tutto lo staff e del mister. Serve tempo per migliorare e crescere, ma il nostro inizio di campionato è positivo, dobbiamo continuare su questa strada per raggiungere gli obiettivi prefissati.”

La Valenzana è tornata in Serie D dopo ben 24 anni di assenza. In estate il direttore sportivo Luca Sacco ha rinnovato profondamente la rosa, cercando di allestire un organico composto da un giusto mix di giovani ed esperti. Lo stesso Montini ha ribadito quello che è l’obiettivo dei rossoblu. Inseguiamo la salvezza con fiducia e determinazione. È un campionato difficile, tutte le squadre sono competitive e organizzate. Tuttavia, sappiamo di poter dire la nostra, guardiamo al nostro percorso con positività e consapevolezza.”

Valenzana, Montini: “La Roma una palestra di vita”

Un’ampia parte della sua carriera, di fatto tutta l’adolescenza, Mattia Montini l’ha passata alla Roma, club col quale ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile, fino alla Primavera. Le aspettative su di me erano molto alte, ho sempre segnato tanto e nella finale del Campionato Primavera ho realizzato una tripletta. Tuttavia, dopo quella partita non sono riuscito a sfondare, vuoi per qualche grave infortunio, vuoi per il destino che ha voluto così.”

Da ex promessa dei giallorossi, l’esperto centravanti si è comunque costruito una carriera di livello, collezionando più di 250 presenze tra Serie B e C. “Non ho rimpianti, vivo con serenità quello che è stato il mio percorso. Mi sono tolto le mie soddisfazioni, facendo tanta gavetta e diverse esperienze anche un po’ fuori dall’ordinario.”

Prima degli anni all’estero Montini ha vestito le maglie di diversi club importanti del nostro calcio, come Benevento, Bari e Livorno. “Dopo la Roma a Benevento ho avuto la mia prima esperienza tra i grandi, è stata difficile perché la società voleva vincere e per i giovani non c’era molto spazio. Mi sono trovato molto bene prima con la Feralpisalò e poi con il Monopoli, due società strutturate nelle quali sono cresciuto tanto come uomo e calciatore.”

Montini: “I quattro anni all’estero indimenticabili, in Romania atmosfera spettacolare”

L’attaccante nativo di Frosinone ha giocato per quattro stagioni all’estero, nella massima divisione rumena e nella Serie B polacca, conquistando immediatamente la promozione. In Romania ha indossato le maglie della Dinamo Bucarest e dell’Astra Giurgiu, vivendo le migliori annate a livello realizzativo. “Nel novembre del 2018 si presenta questa possibilità e accetto perlopiù per necessità, non avendo altre proposte. Sono stato uno dei primi italiani a provare un’esperienza di questo tipo, ne vado molto orgoglioso.”

“Ho imparato davvero tanto, ho conosciuto persone, culture e lingue diverse, ho arricchito enormemente il mio bagaglio umano. Da necessità è diventata poi una volontà mia quella di passare diversi anni fuori dall’Italia. Ho giocato in strutture all’avanguardia, soprattutto in Polonia, davanti a trenta/quarantamila spettatori, diventando un giocatore noto e conosciuto da tanti.”

Il destino certe volte nel calcio sa davvero essere incredibile, lo sa bene Montini, che ci ha reso partecipi di questo incredibile aneddoto. “In Romania, ai tempi della Dinamo Bucarest, avevamo una sfida di cartello contro il Craiova, squadra all’epoca allenata da Devis Mangia, mister del Varese Primavera quando feci la tripletta nella finale per lo Scudetto. Nevicava fortissimo, ma alla fine giocammo lo stesso la partita. Risultato finale? 3-0 per noi con mia tripletta.”

Montini: “Politano un esempio di mentalità, Perin l’avversario più forte”

Nella Primavera giallorossa Montini ha condiviso lo spogliatoio con tanti calciatori arrivati in Serie A, tra questi Florenzi, Politano, Ciciretti e tanti altri. “Un giocatore forte, soprattutto a livello di testa, con cui ho condiviso lo spogliatoio è Politano. Ora è all’apice della sua carriera grazie alla gavetta che ha fatto e alla sua dedizione al lavoro. Nelle giovanili della Roma non era un titolarissimo, eppure è arrivato molto in alto.”

Non solo compagni di spicco, il centravanti ciociaro ha anche sfidato diversi calciatori arrivati a calcare i massimi palcoscenici, uno in particolare lo ha sempre colpito. Se invece penso a un avversario che mi ha sempre impressionato dico Perin, un portiere a mio avviso formidabile. Dava la sensazione che era sempre impossibile fargli gol.”

Infine, l’ex Bari e Trapani ha concluso volgendo lo sguardo al futuro, svelandoci il suo sogno nel cassetto. A trentatré anni ho fatto una scelta di vita, mettendo la famiglia al primo posto. Io voglio giocare il più a lungo possibile, ho il sogno di chiudere la carriera con 300 presenze nei professionisti, adesso sono a 288. So che non è facile, ma ci spero ancora. Adesso vivo il presente e penso a raggiungere la salvezza con la Valenzana.”