18 Novembre 2021

Lasciano il campo per il razzismo, ma vengono sconfitti a tavolino

Ennesimo episodio di razzismo in un campo di calcio. Questa volta diretto verso un calciatore di origine africana della Polisportiva Tribano, squadra veneta di seconda categoria

Durante una partita di seconda categoria veneta, tra Atletico Granze e Tribano, (girone N) a pochi minuti dalla fine della sfida e sul punteggio di 3-3, dagli spalti si alza un coro razzista.
Il coro è indirizzato a Diedhou Moussa, giocatore di colore del Tribano. In quel momento la squadra ospite decide di effettuare un grande gesto simbolico. Il capitano del Tribano affianca l’arbitro della partita e comunica la decisione dei suoi, quella di abbandonare il terreno di gioco.
Un gesto che abbiamo visto più volte anche in Serie A e non solo.
L’arbitro ha preso atto del gesto di solidarietà deciso dal capitano verso il compagno di squadro preso di mira dai tifosi, ha sospeso la partita e ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine per riportare la calma.

La decisione del Giudice Sportivo sulla scelta del Tribano

Durante questi giorni non sono mancati attestati di stima da parte della FIGC, delle istituzioni del calcio e tanti altri personaggi famosi.
Non è mancato neanche il comunicato dell’Atletico Granze, con il quale la società veneta di dissociava e condannava il grave episodio accaduto domenica.
Ma quest’oggi è arrivata la sentenza del Giudice Sportivo. 3-0 a tavolino in favore dell’Atletico Granze.
La motivazione del Giudice Sportivo in merito a questa sentenza è stata: “Se la decisione della Polisportiva Tribano di abbandonare il terreno di gioco a seguito del volgare commento di stampo razzista proveniente da un sostenitore del Granze, può essere compresa dal punto di vista etico non può però essere giustificata dal punto di vista della giustizia sportiva”.
Per il Tribano oltre al danno, anche la beffa.

Federico Roscioli