Nnamdi Oduamadi: “Galliani accorciò il mio cognome sulla maglia”
L'amicizia con Ronaldinho, il gol per la A con il Torino, la nazionale e non solo: l'intervista completa a Nnamdi Oduamadi

Immaginate di avere appena 18 anni, entrare nello spogliatoio del Milan e trovarvi di fronte Ronaldo il Fenomeno e Paolo Maldini: un sogno per tanti, un incubo per altri. Nnamdi Chidiebere Oduamadi, oggi attaccante del Colleferro, è riuscito a vivere tutto ciò e ha deciso di raccontarlo ai microfoni di seried24.com.

Nnamdi Oduamadi: “Ancelotti mi portava in prima squadra”
L’Under 17 della nazionale nigeriana e l’arrivo a Milanello: la carriera di Nnamdi Oduamadi sta per spiccare il volo. Siamo intorno al 2008 quando il classe ‘90 sbarca nella ‘Casa del Diavolo’, a Milanello. Ad attenderlo, ci sono dei volti decisamente noti. “Mi sembrava di vivere un sogno – esordisce Oduamadi -. Nello spogliatoio c’erano Ronaldo il Fenomeno, Gattuso, Cafu, Maldini, Oliveira, Pirlo e Nesta. Avevo 18 anni e mentre li guardavo pensavo ‘ma sto sognando’? Subito dopo l’allenamento ho chiamato i miei amici dicendo ‘Ragazzi, sono con delle leggende’. – Ecco quindi Carlo Ancelotti – Quando gli attaccanti stavano male, che magari dovevano stare fuori per infortunio, Ancelotti mi portava a fare allenamento con la prima squadra”.

Nnamdi Oduamadi: “In Nigeria mi chiamano Robinho”
Un Milan stellare con tantissimi campioni in rosa. E’ con alcuni ragazzi che però ‘Odu’ si lega in particolare. “Con i brasiliani ho legato molto – spiega il classe ’90 -. Ronaldinho, Thiago Silva e Robinho. Io ero già in Primavera prima del loro arrivo ma è con loro che ho legato molto. In Nigeria mi chiamano Robinho perché dicono che ho il suo stesso stile e, quando gliel’ho raccontato, mi ha risposto ‘Vero, si vede’. Era un sogno. Nesta e Pirlo mi prendevano in giro, ma anche Gattuso e Ibra. Ero molto giovane”.
Tantissimi prestiti per Oduamadi: Torino, Varese, Brescia, Crotone e Latina. Questi, solo per citarne alcuni, sono accumunati da un singolo, quanto importante, passaggio: il ritorno al Milan. “Al termine di ogni prestito tornavo sempre al Milan, ho conosciuto tanti giocatori e sono rimasto in contatto con Zapata e Kessiè. Ma anche Romagnoli, Calhanolgu e Calabria”.

Nnamdi Oduamadi e il Torino: “Gol per la A? Mamma mia!”
Come si può notare, i prestiti sono diversi. Con una di queste casacche però, Oduamadi è riuscito a scrivere la storia.
Torino, 20 maggio 2012. Allo stadio Olimpico di Torino si gioca un match decisivo per la promozione in A. E’ il 23’ del primo tempo quando Oduamadi, al termine di un ‘batti e ribatti’ in area, scaraventa la palla in rete e porta in vantaggio i suoi. “Ho giocato tanto in B. Nel 2012 sono andato al Torino nell’anno della promozione. Emozioni? Mamma Mia! – esclama il classe ‘90 – Lo stadio era pienissimo, pioveva molto. Segnai il gol che portò il Torino in Serie A, è una roba che non dimenticherò mai”.

“Vi racconto la rissa tra Ibra e Onyewu”
Torniamo un attimo a Milano, nella centro sportivo di Milanello. Ricordate il faccia a faccia tra Zlatan Ibrahimović e Oguchi Onyewu? Di certo due calciatori ‘senza peli sulla lingua’ ma che, nel lontano 2010 furono protagonisti di un duro scontro faccia a faccia. Cosa centra Oduamadi in questa storia? Ce lo spiega lui stesso. “Ero in campo con loro. Quando ho visto la scena mi sono chiesto: ‘E adesso che faccio? Sono ancora piccolo, loro sono Ibra e Onyewu!’ – prosegue – .Sono intervenuti Gattuso e gli altri per placare la situazione però, ecco, loro sono due bestie fisicamente. Onyewu è uno che non parla mai, Ibra invece resta sempre il “Boss” della situazione. Alla fine, però, si risolse tutto”.

Il cognome accorciato da Galliani e il ricordo di Mihajlović
Restiamo quindi a Milanello perché, per i più attenti, un dubbio può sorgere spontaneo. Perché dietro la maglietta di Oduamadi, da un momento all’improvviso, si è passati a scrivere solamente ‘Odu’? Spoiler, c’entra l’ex Amministratore Delegato del club Adriano Galliani. “Quando sono stato aggregato in prima squadra, Galliani fece questa scelta. Decise di farmi accorciare il cognome dietro la maglia. Lui mi chiamava ‘Odu’ invece che con il cognome completo perché diceva che era troppo lungo. Preferiva ci fosse scritto semplicemente ‘Odu’”.
Dal ‘Condor’ Galliani a Siniša Mihajlović. “Con mister Siniša ho disputato un torneo nell’estate del 2015 che siamo riusciti poi a vincere – il Trofeo San Nicola vide i rossoneri trionfare grazie alla decisiva rete di Poli nel derby, ndr – .Mister Mihajlovic era una bravissima persona, faceva giocare tantissimo i giovani. Dispiace per quello che è successo”.

Oduamadi, la nazionale nigeriana, la Confederations Cup e Obi Mikel
Lasciamo quindi le squadre di club e vediamo il percorso di Oduamadi nella nazionale: tra Nigeria, Confederation Cup e l’ex Chelsea Obi Mikel.
La Confederation Cup, disputata nel 2013, vede la Nigeria impegnata con Tahiti, Spagna e Uruguay. Contro i primi, Oduamadi sigla addirittura una tripletta. Dopo una partenza perfetta però, ecco la prima sconfitta e l’infortunio. “Con l’Uruguay non stavamo giocando male. Poi però segnò Diego Forlán e probabilmente mollammo un pochino. Nella stessa partita mi feci male e non ebbi avuto modo di scendere in campo contro la Spagna”.

A indossare la casacca del suo paese, in contemporanea con Oduamadi, c’è anche l’ex Chelsea Obi Mikel. “E’ un leader per noi in Nigeria – spiega Oduamadi – .Parla con i giovani e gli esordienti. E’ come uno zio o un padre per noi. Ha fatto carriera e abbiamo moltissimo rispetto per lui”.
Colleferro, Oduamadi: “Puntiamo al secondo posto”
Ecco quindi, l’attuale esperienza al Colleferro in Eccellenza. “Sinceramente credevo che l’Eccellenza fosse una categoria con meno livello; ma sbagliavo. Sono arrivato nel febbraio del 2022 e adesso stiamo facendo bene: puntiamo al secondo posto – come mai l’Eccellenza e non la Serie C, ad esempio? Ce lo spiega lo stesso Oduamadi – .Sono in Eccellenza perché sono extracomunitario, non posso giocare tra i professionisti. Non ho il passaporto, mi arriverà tra uno o due anni. In tanti mi chiedono ‘Odu perché non vai in Serie C?’, ma la realtà è un’altra ed è appunto legata a questo”.
Una risalita, quindi per il classe ’90 che, tra le altre, è stato anche aiutato dal mondo di Youtube. “Ho fatto un video con lo youtuber ZW JACKSON ed è grazie a lui se sono tornato. Non tutti sapevano dove fossi andato ma dopo quel video, che ha raggiunto oltre un milione di visualizzazioni, tutti mi hanno mostrato grande affetto”.
Intervista cura di Davide Balestra
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