Reggina-Messina: tra Scilla e Cariddi, le origini del derby

Credits: Reggina 1914, Acr Messina
Reggina Messina, non solo calcio. Il derby dello Stretto fonda le sue origini nel leggendario poema di Omero, l’Odissea
Il derby dello Stretto tra Reggina e Messina sta per ritornare dopo nove anni dall’ultima volta. Uno scontro storico non solo per la sua importanza calcistica, ma anche per la cultura e il costume dei luoghi.
Tutto nasce intorno all’ottavo secolo a.c. quando Omero scrive l’Odissea, il poema che narra le avventure del leggendario guerriero e generale Ulisse e del suo ritorno ad Itaca dopo la Guerra di Troia.
Durante il viaggio, il condottiero dovrà affrontare numerose avventure che metteranno alla prova lui e i suoi uomini. Nel XII canto dell’Odissea, infatti, viene menzionato lo Stretto di Messina, luogo che ospita due mostri: Scilla e Cariddi.
Ulisse, su consiglio della dea Circe evita lo scontro con Cariddi, un tornado che avrebbe inghiottito tutta la sua nave, ma, dopo essersi imbattuto nel mostro marino, Scilla, perde sei dei suoi uomini, distratto proprio dalla controparte “messinese”.

Reggina-Messina tra mito e quotidianità: lo scontro eterno di chi è abituato a guardarsi in faccia
Così lontani, così vicini. Reggio Calabria e Messina vivono quotidianamente un rapporto di amore e odio (puramente calcistico), eppure, le due città sono divise solo da un tratto di mare. Negli ultimi anni le due società hanno vissuto momenti difficili, con diversi fallimenti o retrocessioni, ma nulla può affievolire la fiamma della passione di un derby così sentito.
La posizione geografica permette a entrambe di restare vicine, guardandosi costantemente. Ed è per questo che molte persone studiano o lavorano dall’altra parte dello Stretto, creando un rapporto civile e conviviale che sfocia in un semplice sfottò calcistico: sale e vita pura per lo sport. E così, anche a distanza di millenni, il mito di Scilla e Cariddi continua a vivere nella quotidianità, e se per Ulisse fu una scelta di sopravvivenza, per i tifosi delle due squadre è una questione di amore e di passione. Ecco perché, oggi, probabilmente, Circe non potrebbe consigliare nessuna delle due sponde al leggendario guerriero greco, gli direbbe, probabilmente, di scegliere in base alle sue emozioni.
Adesso ci siamo, è tempo di derby e siamo pronti a raccontarlo, questa volta sì, solo sportivamente. Ma senza mai dimenticare l’origine e le tradizioni dei due popoli, in uno scontro che supera lo spazio e il tempo sfidando l’immortalità.