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Appartenenza e territorialità: così il San Luigi insegue l’impresa salvezza

Crediti foto: profilo Facebook San Luigi

Nel girone C di Serie D spicca la favola del San Luigi, piccolo club che rappresenta un quartiere della città di Trieste

Trieste, o meglio, un piccole rione della città giuliana. Qui ha origine la storia del San Luigi, squadra biancoverde che rappresenta l’omonimo quartiere. Una piccola società gestita da un presidente che ha compiuto da poco ottant’anni, Ezio Peruzzo, alla guida del club dal lontano 1982. Il club triestino ha perlopiù militato nelle categorie dilettantistiche friulane, ma lo scorso anno, per la seconda volta nella sua storia, ha centrato la promozione in Serie D.

Il San Luigi è quindi la seconda squadra della città di Trieste, molto seguito dalle persone del posto, a maggior ragione in questa stagione con il ritorno in quarta serie dopo la prima storica partecipazione del 2019. Nel girone C, i ragazzi di Pocecco hanno collezionato sei punti in altrettanti match disputati, frutto di una vittoria, tre pareggi e due sconfitte.

Con investimenti decisamente inferiori rispetto a tante altre compagini del raggruppamento del Nord-Est, i biancoverdi inseguono il mantenimento della categoria. Ma quali sono le principali peculiarità che si nascondo dietro la società? In primis Butti e compagni vantano un’età media davvero bassa, di appena 21.7 anni complessiva.

In secondo luogo, e questo è il dato più interessante, il San Luigi è una squadra formata quasi per intero da ragazzi del posto, tutti originari di Trieste o comunque del Friuli-Venezia Giulia. Gli elementi della territorialità e dell’appartenenza sono dunque fortemente valorizzati. Facendo leva sui valori del legame con il territorio e della gioventù, la piccola società giuliana insegue una storica salvezza.

San Luigi, la triestinità come valore fondante del progetto

La rosa del San Luigi è composta nella sua totalità da giocatori che non hanno nel calcio l’impiego primario. Tutti, infatti, hanno un altro lavoro o frequentano l’università, non a caso quindi la squadra si allena alla sera e non nel primo pomeriggio, come è ormai da consuetudine per molte squadre di Serie D. La triestinità rappresenta l’elemento cardine, basilare, su cui poggia tutto il progetto.

Di fatto la maggior parte del gruppo squadra veste da anni la maglia biancoverde, molti sono stati confermati nella rosa di quest’anno dopo aver vinto il passato campionato d’Eccellenza friulana. Essendo tutti i giocatori della città di Trieste, molti hanno avuto trascorsi nelle giovanili del club alabardato, mentre tanti altri sono cresciuti nel settore giovanile del San Luigi stesso.

Crediti foto: profilo Facebook San Luigi

L’andamento del San Luigi nelle prime sei giornate

Il club friulano nelle prime tre giornate di campionato aveva collezionato quattro punti, pareggiando contro una squadra attrezzata come il Mestre e battendo un’altra neopromossa come il Conegliano. Nelle ultime tre sfide sono arrivati soltanto due punti, grazie ai pareggi maturati contro Portogruaro e Vigasio.

Il principale protagonista di questa prima parte di campionato per i biancoverdi è stato l’attaccante classe 2002 Simone Butti. Dopo le esperienze con il Cjarlins Muzane e il Brian Lignano, il centravanti ha fatto rientro alla base e con i suoi gol vuole aiutare tutto il San Luigi a centrare il sogno salvezza. Sempre nel segno della gioventù e della triestinità.