Gonzalo Bustos, dall’Argentina a Palermo: “Corro prima per la mia famiglia che per me”

Gonzalo Bustos, attaccante del Palermo (Athletic Palermo)
L’intervista di seried24.com a Gonzalo Bustos, attaccante dell’Athletic Palermo
Avete mai guardato negli occhi di un giovane calciatore? Ci trovi dentro un mondo intero: ricordi di un primo gol, la rabbia di un infortunio, i sogni non ancora raccontati. Negli occhi di Gonzalo Bustos, attaccante classe 2004 dell’Athletic Palermo, c’è soprattutto una promessa.
Una promessa fatta prima di tutto alla sua famiglia, e poi a se stesso. Perché per un argentino la famiglia è tutto, e se ci aggiungi il pallone, allora il quadro è completo. Gonzalo incarna l’essenza dell’argentino perfetto, cresciuto a Cordoba, partito presto da casa con un sogno nella valigia. Deciso a trasformare i sacrifici di sua madre in orgoglio.
“Qui nel club tanti argentini, ci troviamo bene. Cerchiamo di migliorare di giornata in giornata” dice Bustos, aprendo il suo racconto con un pensiero al presente. Palermo, infatti, per lui non è solo una tappa della carriera, ma un luogo dove ritrovare quel senso di comunità che gli ricorda l’Argentina: “In questo momento l’ambiente è molto positivo, stiamo bene insieme, e lo staff ci fa correre parecchio. Tutti pretendono il massimo ed è giusto così, poi noi argentini lo viviamo così il calcio”. Non è un caso che nello spogliatoio abbia ritrovato una folta colonia di connazionali – Vesprini, Torres, Sanchez, Zalazar, Martinez, Maurino, Micoli, Passero – con cui scherza anche sull’immancabile asado: “Non abbiamo ancora fatto la prima grigliata, stiamo ancora cercando la casa giusta, però se la stagione dovesse andare bene, ne facciamo una con tutta la squadra”.
Poi c’è il campo, il gruppo, la voglia di crescere: “Un bel gruppo, veramente. I veterani ci aiutano a crescere, in allenamento sono sempre super disponibili. Sono molto contento di come questo gruppo è stato formato, perché è una squadra che può far bene, seria, e che lavora tanto”. E lo dimostrano i risultati: l’Athletic Palermo è ancora imbattuto, seppur siamo solamente alla seconda giornata, e Gonzalo sogna di portare avanti il percorso con continuità: “Il Palermo quest’anno ha iniziato bene, siamo ancora imbattuti e vogliamo fare sempre meglio. Alla gente dico di venirci a sostenere quando sarà possibile, perché ne abbiamo bisogno”.
L’inizio del viaggio, l’Inter, la chiamata del “Pupi” Zanetti
Ma per un ragazzo argentino parlare di calcio significa inevitabilmente parlare di cultura, quasi di religione. “In entrambi i paesi è un po’ come una religione, però mi piace. Giocare a calcio mi piace tantissimo, e avrei il sogno di farlo ai massimi livelli, sia qui, e poi magari nella squadra che tifo, proprio il Cordoba, città dove sono nato”. In Argentina, ogni strada, ogni barrio respira pallone; in Italia, spiega Bustos, c’è più struttura, più serietà, più lavoro: due mondi diversi ma accomunati da una passione che brucia allo stesso modo.
Il suo viaggio in Italia ha un’origine speciale: l’Inter. “Sono arrivato in Italia per giocare con l’Inter, dove ho fatto l‘Under 15. Il mio procuratore ha ricevuto una chiamata da Zanetti, e non potevamo dire di no. Il viaggio verso l’Italia, poi l’Inter, una realtà enorme, così grande e che ci tiene alla cura dei suoi atleti, sin da bambini, lì non si lascia nulla al caso”. Da lì, un percorso fatto di tappe, ostacoli e nuove occasioni: il passaggio alla Ternana dopo un trasferimento mancato al Pescara per motivi burocratici, i tanti gol in Primavera, la chiamata del Teramo, e poi Lanciano, dove finalmente trova minuti e continuità da titolare. Fino ad arrivare a Palermo, dove adesso scrive una nuova pagina.

La promessa finale di Gonzalo Bustos, quella alla famiglia
Ma se c’è un filo che lega tutta la sua storia, è sempre quello: la famiglia. “La famiglia è tutto, corro prima per loro che per me” confessa Gonzalo, lasciando emergere il cuore di ogni suo sacrificio. “Il mio obiettivo sarebbe quello di portarli con me, di fargli dimenticare ogni sacrificio, specialmente quelli che ha fatto mia madre per farmi giocare a calcio. Voglio ripagare tutto”.
Promessa, cuore, ambizione: in queste tre parole si racchiude il senso del suo viaggio, iniziato in Argentina e proseguito sui campi d’Italia. Oggi Palermo, domani forse la Serie A o magari la chiamata della nazionale. Perché dietro ogni passo di Gonzalo Bustos non c’è soltanto il sogno di un ragazzo, ma la speranza di un’intera famiglia che aspetta di vederlo brillare.
