Shock in casa Acireale, aggredito il presidente Giovanni Di Mauro
Episodio increscioso in quel di Acireale, aggredito il presidente della squadra Giovanni Di Mauro nei pressi della propria abitazione
Da tempo è noto il clima di tensione e dissapori in casa Acireale tra il presidente Giovanni Di Mauro e ampia parte della tifoseria siciliana. Nella giornata di giovedì si è verificato un episodio deplorevole e increscioso.
Infatti il presidente acese – come riporta Etna Channel – è stato aggredito nei pressi della propria abitazione da un gruppo di persone. Tra le parti sarebbe partita una discussione, la quale si è accesa sempre di più ed è sfociata infine in una vera e propria colluttazione.
Un vero e proprio attacco, ingiustificabile e da condannare sotto ogni aspetto, che dimostra come in casa Acireale il rapporto tra le parti sia ormai deteriorato e insanabile, dopo le tante tensioni che vanno avanti da tempo.
Di Mauro, dopo l’episodio, si è visto costretto a richiedere le cure mediche, recandosi nell’ospedale della città. Adesso sono in corso delle indagini da parte dei carabinieri per cercare di ricostruire nel dettaglio tutto l’accaduto e far luce sulla triste vicenda.

Acireale-Di Mauro, tensioni e dissapori noti da tempo
Già nei mesi scorsi, in seguito al mancato accordo per la cessione delle quote del club tra l’attuale presidente e gli investitori interessati, ampia parte della tifoseria non aveva mancato di mostrare il suo malcontento con gesti violenti e intimidatori. Tra questi lanci, nell’abitazione di Di Mauro, di bombe carta, fumogeni e sacchi della spazzatura.
Insomma, già a luglio si erano toccati picchi disprezzabili sotto ogni aspetto, ma ora si è davvero superato il limite con una vera e propria aggressione fisica.
La nota del club siciliano
Di seguito, riportiamo la nota ufficiale del club siciliano: “Nella giornata di ieri, venerdì 12 settembre, intorno alle 14:00, il presidente Giovanni Di Mauro è stato vittima di un’aggressione, in seguito alla quale ha riportato delle ferite per le quali è stata rilasciata una prognosi di trenta giorni. Il fatto è avvenuto dopo il grave episodio dello scorso luglio, che ha visto il lancio di oggetti e bombe carta in casa dello stesso Presidente da parte di numerosi soggetti col volto coperto, nonché dopo gli insulti, il lancio di pomodori e sputi da parte di un gruppo di tifosi registrato domenica scorsa, ai danni dell’auto dirigenziale, sul traghetto di ritorno dalla trasferta di Lamezia Terme”.
“Uno dei soggetti facenti parte del gruppo di tifosi che domenica dopo il match ha messo in atto l’aggressione, ha più volte avvicinato Di Mauro nel corso della settimana, inseguendolo anche a bordo di una moto. Lo scorso mercoledì, dopo essere stato avvicinato fin sotto casa incassando ancora pesanti insulti, il Presidente ha segnalato il fatto alle forze dell’Ordine, ma senza sporgere denuncia. Non soddisfatto, il soggetto in questione nella giornata di ieri si è nuovamente presentato sotto l’abitazione di Di Mauro. Il presidente era appena arrivato a bordo della sua auto. Dopo averlo costretto a scendere dalla vettura, ha fatto nascere una pesante colluttazione sotto gli occhi dei familiari. Subito dopo il soggetto è salito a bordo della moto ed è andato via, mentre il Presidente chiamava le forze dell’Ordine. Le stesse prontamente giunte hanno avvisato con lui i sanitari”.

La nota dell’Acireale: “Questo non è calcio”
La nota continua poi: “Risulta evidente che questo non è calcio. La contestazione sull’operato di un Presidente, e di una dirigenza, è nell’ordine delle cose. E’ sempre accaduta, in ogni piazza, accadrà sempre e non viene osteggiata né ritenuta sopra le righe. Così come gli sfottò, che quando non sfociano in pesanti insulti coinvolgendo persone terze rimangono nell’ambito della contestazione pacifica. Le aggressioni come quelle alle quali si è stati costretti ad assistere nell’ultimo periodo sono ben altro. C’è una precisa linea di demarcazione fra questo modo di agire e la normale contestazione. L’Acireale Calcio, insieme ai tifosi che contestano pacificamente e a quelli che seguono la squadra nel corso delle partite, stanno da una parte di questa linea, i violenti, con atteggiamenti criminali, stanno dall’altra parte“.
“La SSD Città di Acireale 1946 chiede alla città, e ai tifosi non violenti, di rimarcare la presenza nella parte giusta di questa linea di demarcazione, facendo sentire la vicinanza a chi tutti i giorni lavora per fare calcio, pur commettendo quegli errori che fanno parte delle normali faccende umane. Chiede vicinanza al Presidente Di Mauro e alla sua famiglia. Chiede il coraggio di condannare, laddove necessario per i ruoli che ciascuno ricopre, gesti simili, prendendone le distanze senza mettere in campo alcun “ma”, perché non ci possono essere dei distinguo in casi simili. Non ci possono essere versioni contrastanti o richiami “al caso”.
“Se si è arrivati a un’escalation di fatti di questo tipo è perché qualcuno ha pensato che potessero accadere nel quotidiano, non trovando ostacoli. Si chiede, adesso, di mostrare che l’ostacolo a comportamenti del genere è la Società Civile. Società civile dentro la quale l’Acireale opera, con i suoi settori, i suoi dirigenti, i suoi calciatori, il suo staff, e alle persone perbene che compongono il suo tifo“.
