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Paternò, Pagana scuote l’ambiente: “Non mi era mai capitato in carriera”

Parla ai microfoni del Quotidiano di Sicilia l’ex allenatore del Paternò, Beppe Pagana

A poco più di un mese dall’arrivo del nuovo patron Yahya Kirdi, il Paternò Calcio vive un clima tutt’altro che sereno. La proprietà canadese di origini siriane, presentata in grande stile in Comune alla presenza del sindaco Nino Naso, aveva acceso le speranze dei tifosi rossazzurri, promettendo un progetto ambizioso e vincente.

Oggi, però, le certezze sembrano già vacillare: tra ritiri cambiati in corsa e scelte tecniche che hanno lasciato più di una perplessità.

ll caso simbolo è quello di Beppe Pagana, bandiera del calcio paternese da giocatore e da allenatore, che lo scorso 27 luglio era stato ufficializzato come nuovo tecnico della squadra, salvo essere esonerato appena dodici giorni dopo. Una decisione improvvisa, arrivata senza spiegazioni chiare, che ha colpito profondamente l’ex allenatore del Troina.

Raggiunto dal Quotidiano di Sicilia, Pagana ha raccontato la sua versione: “Sì, dovevo essere il nuovo tecnico del Paternò. Poi, però, sono emerse divergenze con la società su ritiro e organico. Avevo invitato i dirigenti ad avere senso di responsabilità dopo le dichiarazioni pubbliche sull’obiettivo di stravincere il campionato. A mio parere le condizioni oggettive non c’erano. Tra ciò che veniva detto e ciò che si faceva, ho visto subito una grande differenza. Ho chiesto loro di riflettere e, dopo pochi giorni, mi è stato comunicato che non intendevano più proseguire con me, puntando su profili internazionali”.

Paternò, un addio amaro e doloroso per Pagana: “Ci tenevo tantissimo, ma hanno deciso tutto loro”

Un addio che Pagana ha definito doloroso: “Dal punto di vista umano ci tenevo tantissimo, ma hanno deciso tutto loro. C’era un accordo privato perché la nuova società non aveva ancora accesso al sistema federale per registrare il contratto. Non è stato corretto: prima gli annunci, poi la retromarcia. Spero solo che rispettino le promesse fatte ai tifosi”. L’allenatore non nasconde l’amarezza: “Sono deluso, non mi era mai successa una cosa simile in carriera. Dopo una stretta di mano e delle promesse, mi hanno indotto a rinunciare ad altre opportunità e poi mi hanno messo da parte”.

Infine, una riflessione più ampia: “Il calcio è lo specchio della società: mancano sempre più valori e principi, così come nella vita quotidiana. Ai tifosi dico di guardare ai fatti, non alle parole. Io sono pronto a ripartire, amo questo sport e attendo la prossima occasione”.

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