Reggina, le dichiarazioni di Ballarino e Praticò

Reggina, la società prepara la nuova stagione, le dichiarazioni del Patron Ballarino e il Dirigente Generale Praticò
La Reggina si prepara alla stagione 2025/2026, un’annata che non ammetterà errori, dopo la promozione sfiorata. Nel corso della giornata odierna la società ha indetto una conferenza stampa per ribadire le proprie ambizioni.
Presso la sala Nakamura del centro sportivo Sant’Agata – la casa della Reggina – hanno preso la parola il patron Antonino Ballarino e il direttore generale Giuseppe Praticò.
Durante la conferenza stampa, sia Ballarino che Praticò hanno voluto rimarcare l’ottimo percorso della squadra nella scorsa stagione, soffermandosi in particolare sui progetti futuri e ribadendo con forza la volontà di riconquistare il professionismo.
Numerosi i temi affrontati dai due dirigenti amaranto: dalle ambizioni della società al mercato, fino al progetto legato al centro sportivo Sant’Agata.
Reggina, le parole di Antonino Ballarino
“Spero che questo incontro rappresenti qualcosa di diverso, un punto di partenza per un’unione d’intenti che ci porti, insieme, all’unico obiettivo che ci interessa: vincere il campionato.
È chiaro che alla fine della scorsa stagione eravamo tutti affranti e dispiaciuti. Fa male sentire dire che abbiamo fallito, perché è vero, non abbiamo vinto il campionato, ma non è affatto vero che questa squadra fosse composta da ‘scappati di casa’. Siamo arrivati a un punto dal Siracusa, lasciando un vuoto enorme tra noi e chi ci stava dietro.
L’errore più grande che abbiamo commesso è stato nella comunicazione. Siamo abituati a lavorare in silenzio, con i piedi per terra. Ma a Reggio Calabria, dove le pressioni sono forti, questo può essere scambiato per distacco. La verità è che lavoriamo tantissimo, per questa squadra e per questa città. Abbiamo scelto di circondarci di persone, di calciatori reggini. Non è stata una scelta fatta per risparmiare, ma perché siamo convinti delle loro qualità. Ricordiamoci che abbiamo in rosa alcuni dei migliori calciatori della categoria. E stiamo ancora intervenendo sull’organico con altri innesti importanti, che annunceremo a breve, una volta formalizzata la firma.
La Reggina è amore, ma è anche un’azienda. Dobbiamo costruire una struttura solida, che non ci esponga più a sorprese come quelle che questa comunità ha purtroppo vissuto negli ultimi anni. Quest’anno dobbiamo vincere a tutti i costi. Ma per farlo non basta solo la proprietà: serve che tutta la città si stringa attorno alla squadra, come successo lo scorso anno quando siamo tornati a essere imbattibili. Solo così potremo ripartire dall’entusiasmo costruito in quattro mesi e che, in appena venti giorni, rischiamo di dimenticare.
Ognuno deve rispettare il proprio ruolo: la società deve fare la società, la stampa deve fare la stampa, i tifosi devono fare i tifosi, e la politica deve fare la politica. Ma tutti insieme possiamo tornare nel professionismo – e farlo bene. Chiedo ancora una volta alla città di starci vicino, anche con le critiche, ma che siano critiche oneste e costruttive. Noi abbiamo una base importante da cui ripartire. Altri club stanno comprando, è vero. Ma noi ripartiamo da chi ci ha fatto emozionare.
Per quanto riguarda l’obiettivo, il nostro è chiaro: vogliamo tornare tra i professionisti. Vogliamo farlo con solidità, senza correre il rischio di salire in Serie C e trovarci poi, come sta accadendo in altre piazze, nell’impossibilità di presentare una squadra. Molti dei nostri calciatori hanno un contratto che si rinnova automaticamente in caso di promozione in Serie C, ma con condizioni sostenibili. Questo ci permette di programmare con equilibrio, potenziando l’organico. L’obiettivo immediato è il ritorno tra i professionisti; successivamente, nel giro di due o tre anni, puntare alla promozione in Serie B. Ma vogliamo farlo con metodo, passo dopo passo.” Lunedì, con la nostra banca di riferimento, abbiamo creato i presupposti per la fideiussione: è pronta e già disponibile, in attesa che si verifichi qualcosa. Nel mio cuore spero ancora che possa succedere, anche se so che, realisticamente, sarà difficile.”

Reggina, le parole del DG Giuseppe Praticò
“Non parlo solo da dirigente: parla la mia storia. Sono un reggino, e tutti sanno cosa ha rappresentato la mia famiglia per la Reggina. Nella stagione 2024/2025, ripartirei innanzitutto dai punti raccolti in campionato: un dato incredibile, considerando che con quei punti avremmo vinto 6 gironi su 9. Questo dimostra come la Reggina fosse stata costruita per vincere, non per partecipare.
Abbiamo disputato un grandissimo girone di ritorno, dominando in lungo e in largo, chiudendolo secondi, a un solo punto dal Siracusa. È una situazione che ci ha lasciato tanta rabbia, ma la squadra non si è abbattuta: abbiamo vinto i playoff e ci siamo fatti trovare pronti per il ripescaggio, anche dal punto di vista economico. Purtroppo, il 19 giugno abbiamo appreso che il calcio italiano – e in particolare la Serie C – sembra godere di ottima salute. Ma a leggere certe notizie e ascoltare certe voci, con molte squadre che hanno mancato le prime scadenze, mi chiedo quanto sia realmente buona questa salute.
Adesso dobbiamo ripartire dalla Serie D: è una categoria che ci sta stretta, così come sta stretta a tutta la città, Per programmare la stagione, abbiamo ormai accantonato l’idea del ripescaggio. Tuttavia, il fatto che la proprietà sia comunque pronta a fare uno sforzo economico importante, dimostra ancora una volta la solidità di questa società e l’amore per la Reggina e per la città.
A fine campionato abbiamo incontrato i calciatori e l’allenatore: ci siamo detti che quest’anno abbiamo un solo obiettivo, vincere per uscire da questa categoria. Come società, come squadra, abbiamo una voglia immensa di ritrovare il professionismo. Abbiamo scelto di ripartire con Bruno Trocini, con la consapevolezza di aver costruito un club solido e sano. Voglio aggiungere una riflessione: abbiamo collaboratori che sono con noi da tre anni, così come i fornitori, e abbiamo confermato per il terzo anno consecutivo partnership con aziende importanti. Aziende che non hanno problemi ad affiancare il proprio nome alla Reggina e a questa proprietà. Noi rispettiamo impegni e regole: dovrebbe essere motivo di orgoglio per la città. Mi viene da sorridere quando si dice che questa società non ha risorse, perché noi agiamo con oculatezza per non rischiare di sparire da un giorno all’altro.
La conferma di Trocini è stato il primo passo per ripartire da dove avevamo lasciato. Con lui, è stato confermato lo zoccolo duro, calciatori di assoluta qualità, e soprattutto nati o cresciuti a Reggio. Stiamo costruendo una rosa forte, con un solo obiettivo: vincere. Vi invito ad analizzare la rosa della Reggina: a mio avviso, è già competitiva. Ma stiamo lavorando per rinforzarla ulteriormente con 3-4 over in grado di spostare gli equilibri: alcuni sono già in dirittura d’arrivo, e parliamo di giocatori forti. Abbiamo preso anche under importanti, ma non li abbiamo ancora comunicati. Inoltre Sul mercato stiamo cercando almeno altri due attaccanti centrali. Uno di questi è Antonino Pellicanò, già contrattualizzato.
Il ritiro inizierà il 22 luglio: tutte le strutture sono in ottime condizioni, sia i campi sia la foresteria, a dimostrazione del fatto che la società – insieme a un partner – sta intervenendo sul Sant’Agata, anche senza concessione. Abbiamo già fissato alcune amichevoli: una si giocherà contro una squadra maltese, mentre più avanti saremo ospiti all’Arechi per affrontare la Salernitana.
Per quanto riguarda il Sant’Agata, voglio ringraziare la Soseteg per il sostegno. Siamo stati gli unici a partecipare alla manifestazione d’interesse per il centro sportivo, che – grazie a Soseteg e alla nostra società – tornerà ad essere la casa della Reggina. Ringrazio l’amministrazione comunale e metropolitana per il lavoro svolto e il sostegno ricevuto, anche nella questione legata al Sant’Agata. Non c’è nessun legame tra gli infortuni muscolari e la preparazione svolta al Sant’Agata lo scorso anno. Abbiamo fatto le dovute valutazioni, anche pensando a un ritorno in montagna, ma qui abbiamo tutte le comodità. Il caldo non lo abbiamo sofferto: ci allenavamo presto la mattina o nel tardo pomeriggio. E, lo scorso anno, la squadra ha corso fino all’ultima partita.