Maurizio Lauro: “Mi manca il campo, valuto la serietà del progetto. La disponibilità dei giocatori è fondamentale”

L’allenatore è intervenuto a seried24.com per raccontare il suo anno sabbatico e fare il punto sulla sua carriera
Ha tanta voglia di ripartire e di tornare in panchina l’allenatore Maurizio Lauro. Lo dice chiaramente nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni: “Il campo mi manca, ho rifiutato qualche offerta dalla Calabria e dalle Marche ma ho preferito aspettare. In questo momento è difficile trovare squadra. Non so quali squadre sono rimaste libere (ride, ndr), aspetto la situazione giusta. Stare lontano dai campi non è facile, sicuramente c’è tanta voglia di ritornare. In questa pausa mi sono sempre dedicato al calcio”.
Nella scorsa stagione Lauro non ha allenato e finora non ha trovato una squadra per la nuova annata: “C’è tanta voglia di tornare in pista e di proporre nuove idee. Alcune proposte secondo me sono arrivate un po’ tardi e non erano situazioni convenienti per subentrare”. Una pausa per un allenatore è un momento dai due volti. Difficile, sofferto perché la lontananza dal campo si fa sentire e la voglia di tornare in panchina cresce ogni giorno di più, ma anche un’opportunità per sviluppare la propria idea di gioco e per studiare: “Ho visto tante partite e allenamenti, mi sono aggiornato. Negli ultimi anni qualcosa ho cambiato, sono passato dal 4-3-3 e dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1, un modulo che ti permette di attaccare, di occupare bene gli spazi ma anche di essere compatto, coperto in fase difensiva. Negli scorsi anni mi piaceva molto il Liverpool di Klopp“.
Nell’ultima stagione una squadra in particolare ha colpito Lauro: ” Sono un po’ scontato ma ho seguito molto il PSG: è stato devastante, ha dominato ma a impressionarmi è stata la disponibilità dei calciatori di fare un calcio aggressivo che è un po’ il problema che io ho avuto in questi anni. Hanno messo insieme qualità, gioco e idee. Per me l’intensità è importante e quando vai ad allenare giocatori un po’ “datati” fai fatica a trasmetterla. Tornando al Psg hanno preso giocatori magari con meno qualità ma giovani e con più stimoli, che fanno la differenza”.
Lauro inizia la sua carriera da allenatore sulla panchina del Castelfidardo, che conduce alla vittoria dell’Eccellenza e a un incredibile e storico 6º posto in Serie D: “Dopo aver allenato l’Under 16 all’Ascoli ho fatto questo passaggio al Castelfidardo. Sono state due stagioni esaltanti, abbiamo ottenuto la promozione e il secondo anno in Serie D abbiamo fatto un campionato strepitoso. A un minuto dal termine dell’ultima partita eravamo nei playoff ma alla fine uscimmo per un punto, arrivammo sesti a -1 dalla terza. E’ stato un campionato importante, abbiamo fatto il record di punti del Castelfidardo con una rosa giovane. Avevamo confermato il blocco dell’Eccellenza migliorandolo. All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, mi ricordo che le prime 4 partite raccogliemmo solo 2 punti, poi alla quinta giornata vincemmo in casa col Castelnuovo Vomano che era primo in classifica e da lì abbiamo fatto una stagione di media-alta classifica”.
Lauro: “Al Mantova e all’Alessandria due esperienze tra tante difficoltà ma positive”
Nel 2021 Lauro passa al Mantova, provando il salto in Serie C. Dopo un avvio negativo l’allenatore viene esonerato per poi essere richiamato e guidare i biancorossi alla salvezza. “Quella al Mantova è stata un’esperienza importante. Il salto dalla D è grande, c’è differenza dal punto di vista della qualità dei giocatori. L’impatto è stato buono, la situazione societaria non era il massimo, il presidente aveva un po’ di problemi economici. Abbiamo fatto mercato con poco, al momento del primo esonero eravamo in lotta per la salvezza. Poi sono stato richiamato e abbiamo raggiunto l’obiettivo senza passare per i playout contro la Pro Vercelli quarta in classifica. Mi è dispiaciuto non rimanere, avevo un altro anno di contratto ma il Mantova ha fatto scelte diverse”.
Nel febbraio 2023 l’allenatore subentra sulla panchina dell’Alessandria, club storico, blasonato ma in quel momento invischiato nella bassa classifica in Serie C. Riesce a condurre alla salvezza anche i grigi: “Anche lì ho trovato una situazione molto complicata ma abbiamo raggiunto una salvezza insperata, la rosa c’era, il mercato di gennaio aveva rinforzato la squadra però c’erano altre problematiche. Non era facile, siamo stati bravi a ridare serenità alla squadra e all’ambiente. Abbiamo raggiunto la salvezza dopo i playout, vinti meritatamente contro il San Donato Tavarnelle. L’anno successivo mi hanno proposto il rinnovo ma avevo visto che comunque non era una situazione serena dal punto di vista societario e ho preferito non rimanere. Per Lauro in Serie C due esperienze tra mille difficoltà ma comunque positive e formative: “Abbiamo raggiunto due salvezze, sono state due belle parentesi, ricche di soddisfazioni”.
“Sambenedettese? Siamo partiti bene, quando sono tornato ho capito che era finito tutto”
Nell’estate 2023 Lauro decide di scendere nuovamente tra i Dilettanti per accettare l’offerta della Sambenedettese, con l’obiettivo di vincere il campionato di Serie D. A marzo viene a sorpresa esonerato nonostante la squadra fosse 2ª in classifica. Dopo sole 3 giornate viene richiamato ma a 3 partite dalla fine viene nuovamente esonerato. “Ho deciso di tornare a stare vicino casa, nelle Marche. Ho avuto quest’opportunità del Porto d’Ascoli, quando ho firmato si chiamava ancora così, poi è diventato San Benedetto Calcio e infine Sambenedettese. Abbiamo lottato per vincere il campionato, nel girone di andata siamo stati sempre in testa, siamo partiti bene. Al primo esonero eravamo comunque secondi in un campionato molto competitivo, c’erano diverse squadre molto forti, potevamo lottare fino alla fine“.
Secondo Lauro dopo il suo ritorno sulla panchina rossoblù si è rotto qualcosa: “Quando sono subentrato la partita con il Chieti per me è stata determinante per la nostra stagione. Se avessimo vinto probabilmente potevamo rimanere agganciati. Lì è finito tutto, i giocatori hanno staccato la spina e ci siamo allontanati dalla vetta. Eravamo mentalmente scarichi, non è semplice dopo un campionato che sei sempre stato lì punto a punto. Quando mi hanno richiamato secondo me la situazione era complicata e ormai compromessa”.

“Spesso l’allenatore deve adattarsi, è snervante. Non si deve sbagliare la costruzione della rosa”
Lauro si sofferma poi sulle difficoltà che può vivere un allenatore e sulle condizioni necessarie per lavorare e fare bene: “Il problema è che spesso l’allenatore deve adattare un po’ la sua idea, è costretto a snaturarsi e questo è snervante. Quando subentri è normale, trovi una squadra che non hai costruito e non hai neanche il tempo, ma quando parti dall’inizio se un allenatore riesce a programmare, a fare il ritiro è meglio. Nella costruzione della rosa non si deve sbagliare, in base all’allenatore che una squadra sceglie. Il contesto e i giocatori sono fondamentali”.
Sul futuro: “Valuto la serietà del progetto, non è un discorso di categoria, ho voglia di allenare. Girone F? Ci sono tanti allenatori che hanno fatto bene questo girone, che hanno ottenuto risultati. Non bisogna farsi prendere dalla frenesia, dalla fretta di rientrare, aspetto l’occasione giusta”.