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Alessandro Provazza: “Cresciuto a pane e Reggina. Voglio rilanciarmi e dimostrare il mio valore”

Provazza Reggina in evidenza

Credits: Reggina 1914

Alessandro Provazza si è raccontato ai nostri microfoni: tanti i temi trattati, dall’amore per la sua squadra del cuore al suo futuro

Alessandro Provazza è uno dei cosiddetti figli del Sant’Agata, un ragazzo di Reggio cresciuto con il sogno (realizzato) di vestire la maglia della propria squadra del cuore. Nel corso della sua carriera ha dimostrato grandi qualità tecniche e atletiche che lo rendono appetibilissimo sul mercato.

Dopo il fallimento della Reggina di Saladini, è stato uno dei primi a rispondere alla chiamata della “Lfa Reggio Calabria“, nel primo anno si è subito distinto come uno dei migliori nel club amaranto: “Nonostante l’esclusione dalla Serie B, si era allestita un’ottima squadra, abbiamo avuto tante problematiche, siamo partiti in ritardo ma poi alla lunga è emersa la nostra qualità. Abbiamo fatto un grande girone di ritorno, io ero contento perché ho avuto tanto spazio e sono riuscito a esprimermi al meglio.

Nella stagione appena trascorsa, Provazza ha avuto meno spazio, ma ogni volta che è sceso in campo ha dimostrato le sue enormi qualità. Pur di restare ha rifiutato offerte dalla Serie C: “Dopo la prima stagione ho avuto diverse offerte dalla C, non ci ho pensato neanche, perché volevo restare qui. L’anno scorso ho avuto tanta concorrenza, ci sta, è pur sempre la Reggina e ho dovuto lottare con gente come Ragusa, Grillo e tanti altri calciatori importantissimi. Mi sono sempre messo a disposizione del mister, facendomi trovare pronto in ogni occasione.”

C’è una foto che caratterizza il suo percorso nella Reggina, il sogno di una vita, Barillà che consegna al ragazzo la fascia di capitano: Quello per me è un momento indelebile, ho intenzione di incorniciare quella foto e appenderla in camera. Essere capitano della squadra della propria città è un’emozione inspiegabile, ho ancora i brividi.”

Provazza Reggina interna 2
Credits: Reggina 1914

Alessandro Provazza: “Da Aglietti a Inzaghi, fino alla Serie D: ho sempre dato il massimo per la maglia”

Dopo essersi messo in mostra con la primavera, Provazza è stato convocato con la prima squadra in ben tre occasioni per il ritiro pre-campionato. La direzione tecnica ha poi scelto di optare per una crescita graduale, mandandolo in prestito al Lamezia FC La prima chiamata agli ordini di mister Aglietti è stata un sogno. Mi sono allenato con dei grandi campioni come Menez, Denis, ho cercato di ‘rubargli qualcosa’. Mi sono distinto positivamente, ricevendo i complimenti dei miei compagni e dell’allenatore. Poi sono andato al Lamezia che era una squadra di vertice in Serie D ed è stato un anno bellissimo. Sono riuscito a dare il mio contributo ed è stato emozionante condividere lo spogliatoio con gente del calibro di Corapi, Salandria, Bollino, Terranova e altri giocatori importanti”

Dopo una stagione importante con il Lamezia Terme, viene valutato positivamente anche da Pippo Inzaghi, anche in questo caso, però, Provazza viene mandato in prestito alla Vis Pesaro, in Serie C: Mi sono distinto positivamente, sono stato infatti in bilico tra la permanenza e un prestito. La Vis Pesaro è una bella realtà, perfetta per i giovani che vogliono crescere e mettersi in mostra. Dopo il goal alla prima da titolare e dopo essermi inserito bene grazie ad ottime prestazioni, purtroppo, ho avuto un brutto infortunio che non mi ha permesso di proseguire l’esperienza. Resterà una stagione positiva, nonostante lo stop forzato, perché mi ha dato tanto anche a livello mentale, mi ha insegnato a non mollare mai.”

Provazza Reggina interna
Credits: Reggina 1914

“Cara Reggina, un giorno tornerò, non so quando, ma succederà, il mio sogno è indossare la fascia da capitano.”

Adesso che il suo contratto con la Reggina è scaduto, per Provazza è tempo di voltare pagina e di rilanciarsi. L’obiettivo è quello di giocare con continuità per dimostrare il suo valore e le sue grandi qualità: In questo momento io cerco un progetto che mi possa aiutare a rilanciarmi, voglio dimostrare il mio valore e le mie qualità giocando con continuità. Ho ricevuto diverse proposte e sto valutando quale possa essere la migliore per me

Non poteva, però, mancare una dedica finale alla sua città e alla sua squadra del cuore: “La Reggina per storia, blasone e tifoseria merita altre categorie. Ringrazio tutti dal profondo del cuore, compagni, staff, società e i tifosi della Reggina. Un giorno tornerò, non so quando, ma succederà. Il mio sogno è quello di indossare la fascia di capitano della mia squadra del cuore.”