Il club non esiste più: decisione ufficiale della Lega calcio | L’Italia perde un pezzo di storia

Pallone bianco Serie C, crediti Martina Cutrona, www.lacasadic.com
La Lega ha preso atto dell’impossibilità di iscrizione al campionato del club
Un’altra pagina dolorosa si aggiunge alla storia del calcio italiano. Una storia fatta di stadi provinciali, di tifo autentico, di passione trasmessa di generazione in generazione. Un nome, un simbolo, un’identità che ha attraversato le epoche e che oggi – a sorpresa – si ritrova ufficialmente cancellata dal mondo del professionismo.
Una decisione che pesa, che scuote e che fa riflettere, soprattutto in un periodo in cui i bilanci contano più dei sogni e le scadenze fiscali sono più decisive dei risultati sul campo. La Lega ha preso atto dell’impossibilità di iscrizione al campionato di Serie C, dopo aver atteso oltre i termini ufficiali.
Nessun ricorso, nessuna deroga, nessun salvataggio dell’ultimo minuto: troppo ampio il vuoto lasciato da debiti non coperti, garanzie mancanti e un’assenza totale di prospettive concrete. Le voci si rincorrevano da giorni, i tifosi speravano in un miracolo, ma il verdetto è arrivato: la società non è stata ammessa.
Ciò che resta ora è una comunità spiazzata. Perché il calcio, in città come questa, è molto più di un gioco. È una seconda casa per centinaia di giovani, un motivo di aggregazione sociale, un orgoglio locale. I colori di questa maglia hanno acceso rivalità, ispirato racconti, rappresentato una parte del tessuto culturale urbano. E adesso si spegne tutto, in un colpo solo.
I debiti e gli emolumenti del club
La sensazione è quella di un calcio che fatica a sopravvivere senza una visione strutturale, dove la passione non basta e i soldi diventano l’unica variabile decisiva. C’è chi propone già una ripartenza, chi chiede al Comune un coinvolgimento diretto per salvare il vivaio, chi semplicemente non accetta che sia finita così.
Nelle premesse, il comunicato ripercorre il conteggio dei debiti e degli emolumenti non pagati dalla società, ricordando che peraltro il club, alla data del 27 maggio, non ha pagato neppure il versamento della tassa di iscrizione alla C né depositato l’importo richiesto a prima garanzia di 350mila euro.

23 stagioni in Serie A
Solo alla fine si scopre il nome che pesa come un macigno: il Brescia. Una realtà che ha fatto la storia del calcio in Italia, che ha vinto, che ha lottato, che ha formato generazioni di talenti. 23 stagioni di Serie A (l’ultima nel 2019-2020), il club ha ottenuto il suo miglior piazzamento con l’ottavo posto nel 2000-2001.
La sua maglia é stata indossata, tra gli altri, da giocatori come Roberto Baggio, Alessandro Altobelli, Andrea Pirlo e Luca Toni, così come da Pep Guardiola. Una perdita grave per lo sport italiano. E soprattutto per la storia.