Avigliano, Severo De Felice sarà il nuovo allenatore

Severo De Felice riparte dall’Eccellenza: sarà il nuovo allenatore dell’Avigliano.
Come avevamo anticipato, il futuro di Severo De Felice era destinato ad essere lontano dal Santa Maria Cilento. Così è stato, perché nella giornata di oggi il club cilentano ha ufficializzato la separazione con l’ex allenatore di Gelbison e Altamura.
Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, De Felice è pronto a diventare il nuovo allenatore dell’Avigliano, club militante in Eccellenza Basilicata.
Nelle prossime ore potrebbe arrivare già l’ufficialità, con Severo De Felice ormai pronto a tornare in panchina dopo l’esperienza con il Santa Maria Cilento.
Severo De Felice e la stagione con il Santa Maria Cilento
Severo De Felice, in una recente intervista, ha fatto il punto della situazione con la sua ex squadra: “Ci sono state delle criticità in questa squadra, ma l’allenatore dev’essere aziendalista. Se viene ceduto Sabatino e la società decide di non sostituirlo, è normale che mi debba attenere a quello che mi viene detto. Secondo me, se avessimo avuto un altro attaccante con le sue caratteristiche, l’assenza di Di Giacomo sarebbe pesata meno. Stesso discorso per Modano. Io puntavo molto su Lebro che è pur sempre un 2005, ma anche lui ha avuto problemi fisici. Ci sono state tante variabili che hanno influito sul nostro cammino negli ultimi due mesi. Però va valutato l’intero percorso e questo dice salvezza, Coppa Italia e crescita di tanti giovani. Non bisogna soffermarsi solo sull’ultimo periodo, ma sull’intera stagione che nel complesso è stata positiva.
“Per me la stagione non è stata complicata, ma positiva sotto tanti punti di vista – ha dichiarato De Felice -. In primis ricordo la vittoria della Coppa Italia che per me ha un sapore particolare perché è un po’ la vittoria di Davide contro Golia vista la differenza di tasso tecnico tra noi e il Nola. Il calcio è semplice nella sua complessità. Se ci vengono a mancare gente come Modano e Di Giacomo è chiaro che poi davanti si faccia fatica. Col doveroso rispetto gli altri ragazzi, ma avevano altre caratteristiche.
Modano è un calciatore che salta l’uomo creando superiorità, mentre Di Giacomo vede la porta come pochi. Questi due infortuni hanno influito tanto sul nostro cammino. Nonostante tutto non ho mai avuto timore di non poter raggiungere l’obiettivo perché vedevo come lavorava il resto della squadra. Oltre a questi due infortuni ce ne sono stati tanti altri. In alcune sedute di allenamento ho dovuto chiamare 7-8 ragazzini della Juniores per poter raggiungere il numero giusto per allenarci“.
