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Castelfidardo, Giuliodori: “Stagione esaltante. Salvezza come vincere il campionato”

Marco Giuliodori, allenatore del Castelfidardo. Credit. Facebook Castelfidardo

Marco Giuliodori, allenatore del Castelfidardo. Credit. Facebook Castelfidardo

L’allenatore del Castelfidardo, Marco Giuliodori, è intervenuto ai microfoni di seried24.com per tracciare un bilancio della stagione dei biancoverdi.

Marco Giuliodori, allenatore del Castelfidardo, ha compiuto gli anni proprio qualche giorno fa, l’8 Maggio. Il regalo però, i suoi ragazzi glielo hanno fatto un po’ in anticipo, il 27 Aprile, quando i biancoverdi hanno raggiunto l’obiettivo salvezza espugnando Ancona con un perentorio e storico poker (0-4). “La salvezza ha rappresentato tantissimo, per noi la permanenza in Serie D vale quanto la vittoria di un campionato” ha dichiarato l’allenatore ai nostri microfoni. “Averla raggiunta arrivando all’8° posto è un ulteriore premio a quello che è stato fatto dalla società, ragazzi e da me con lo staff. Siamo molto orgogliosi di ciò che abbiamo fatto”.

In pochi ad inizio stagione credevano nella matricola biancoverde che però è riuscita a sovvertire i pronostici ed è stata una delle rivelazioni del Girone F conquistando una salvezza tranquilla: “Siamo partiti con entusiasmo, con consapevolezza e la voglia di rimanere in questa categoria e abbiamo fatto qualcosa di grandioso perché la squadra nelle griglie iniziali penso fosse ultima per budget e livello tecnico. E’ brutto parlare del discorso economico ma conta anche quello. La squadra ha dimostrato sul campo che i valori non sono assolutamente quelli“.

Giuliodori ci tiene a fare i complimenti alla squadra per l’annata appena andata in archivio: “Faccio un applauso al gruppo, è stata una stagione esaltante. Dovessi dare un voto alla squadra le darei un bel 9, i ragazzi se lo meritano tutto per quello che hanno fatto in campo e fuori per come abbiamo gestito insieme determinati momenti. Dopo una partita di Coppa Italia a San Marino ho detto alla squadra che ci aspettava un campionato di sofferenza e così è stato fino alla fine”.

Il Castelfidardo ha dovuto affrontare un girone molto difficile e competitivo, tra i più duri dell’intera Serie D: “E’ stato un campionato bellissimo, ci siamo confrontati con piazze blasonate in cui ho giocato da calciatore in Serie C come L’Aquila, San Benedetto, Fermana, Teramo, Ancona”. La salvezza al “Del Conero”? “Non potevamo scegliere occasione migliore (ride, ndr). Non ci aspettavamo di fare un risultato del genere ma abbiamo fatto una partita perfetta e ci siamo tolti una grande soddisfazione”. 

Giuliodori: “E’ stato fatto un grande percorso”

L’annata dei biancoverdi non era iniziata nel migliore dei modi, tra inesperienza e difficoltà di adattamento alla categoria. “L’inizio è stato difficile, non avevamo fatto tanti punti ma la squadra aveva sempre offerto belle prestazioni. Con Isernia e Chieti avevamo perso solo nel finale, negli ultimi minuti. La svolta è arrivata nel derby con la Recanatese, vinto 0-3″.

Poi la squadra è cresciuta e si è stazionata a centro classifica, lontano dalle zone pericolose. “Dalla sfida con la Recanatese abbiamo acquisito più forza e consapevolezza e da lì abbiamo ottenuto ottimi risultati come la vittoria sul Fossombrone (3-1) o sulla Vigor Senigallia (0-2). Da lì praticamente è partita la nostra stagione, in cui siamo stati per 3 / 4 sulla colonna sinistra della classifica. E’ stato fatto un grande percorso, terminato con questa salvezza”.

L’allenatore biancoverde: “Il gruppo è stato il nostro segreto. A Castelfidardo mi sono trovato benissimo”

Giuliodori ripercorre il suo ottimo triennio sulla panchina biancoverde. L’allenatore marchigiano non ha dubbi su quale sia stato il punto di forza e il filo conduttore di queste 3 stagioni ricche di soddisfazioni dove sono arrivate nell’ordine una salvezza in Eccellenza, la promozione in D e la permanenza tra i Dilettanti. “Il gruppo è stato il nostro segreto. Senza nulla togliere ai ragazzi, siamo partiti sempre con i pronostici a sfavore. Il primo anno ci davano già per retrocessi prima dell’inizio del campionato, con varie problematiche che erano successe. Eravamo partiti con tanti giovani, alla prima esperienza e invece ci siamo salvati sul campo senza passare per i playout e questo è stato un grande risultato”.

Nella scorsa stagione è arrivata la promozione in Serie D dopo una lunga ed emozionante cavalcata ai playoff, conclusa con la vittoria casalinga sul l’UnPomezia (3-1) in un “Mancini” pieno in ogni ordine di posto e tutto colorato di biancoverde. “L’ obiettivo era una salvezza tranquilla e invece abbiamo conquistato i playoff regionali e playoff nazionali”.

Oltre al gruppo Giuliodori indica altri due fattori dietro ai buoni risultati ottenuti dal Castelfidardo: il sostegno dei tifosi e la fiducia della società, anche nei momenti più difficili. “Mi sono trovato benissimo a Castelfidardo, all’inizio c’era un po’ di diffidenza. Ero un allenatore nuovo che arrivava in una realtà importante, c’erano i malumori per l’annata precedente dove c’era stata, come detto, una retrocessione dolorosa. Però mi hanno sempre fatto sentire a casa mia, ci hanno sostenuto sempre, soprattutto nei momenti difficili. E’ lì che si vede l’attaccamento alla squadra, alla città. Faccio un plauso ai nostri tifosi che ci hanno seguito in questi anni. I risultati sono il frutto del lavoro di tante componenti messe insieme: società, squadra, tifosi che devono tutte remare dalla stessa parte, come abbiamo fatto noi in questi 3 anni a Castelfidardo. Se una di queste non è allineata verso l’obiettivo allora si fa fatica”.

Marco Giuliodori, allenatore del Castelfidardo. Credit: Facebook Castelfidardo
Marco Giuliodori, allenatore del Castelfidardo. Credit: Facebook Castelfidardo

“Abbiamo sempre avuto una identità precisa. Futuro? Parlerò con la società”

Giuliodori ha poi parlato della sua idea di gioco: “Abbiamo sempre avuto un’identità ben precisa, siamo una squadra di gamba, di corsa, organizzata e di qualità. Credo in un calcio offensivo ma equilibrato. Modelli? Ho avuto tanti allenatori, ho cercato di carpire sempre qualcosa da tutti ma se devo fare un nome, dico Fabrizio Castori che ho avuto per 5 anni, con il suo calcio pragmatico e verticale”.

L’allenatore ha preferito non sbilanciarsi sul futuro: “A tempo debito parleremo con la società. Per me Castelfidardo è una seconda casa, ma logicamente ci dovremo mettere seduti e parlare del futuro”. Un futuro che tutto il popolo fidardense spera possa essere ancora a tinte biancoverdi.