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Partita annullata tra i dilettanti: “Di nuovo un arbitro aggredito” | La gara finisce 3-0 a tavolino

giudice sportivo

Credits: Imago

Tentata aggressione all’arbitro e sconfitta a tavolino

Nel calcio, a ogni livello, il rispetto delle regole è fondamentale. Ma quando l’equilibrio si rompe e gli episodi assumono contorni fuori dal campo, le conseguenze possono essere gravi, non solo a livello sportivo ma anche umano.

È ciò che emerge da una vicenda che, negli ultimi giorni, ha creato un’ondata di polemiche e riflessioni. Non è la prima volta che una società si sente penalizzata da una decisione arbitrale, ma questa volta l’accusa è pesante: un comportamento “tutt’altro che professionale” da parte del direttore di gara, culminato in un episodio che ha lasciato strascichi pesanti.

La partita, attesa e combattuta fino al momento della sospensione, non ha mai visto il suo naturale epilogo sportivo. Sul campo si era vissuta una sfida accesissima, ma è stato quanto accaduto dopo a determinare il risultato ufficiale.

La reazione della società, immediata e netta, non ha tardato a farsi sentire. Con un comunicato pubblico, dirigenti e staff hanno espresso tutta la loro amarezza per quanto avvenuto, sottolineando non solo l’ingiustizia percepita nel provvedimento sportivo (la sconfitta a tavolino), ma soprattutto il comportamento del direttore di gara, ritenuto provocatorio e inadeguato alla gestione di un incontro così delicato.

La nota ufficiale del club

“Non si può pretendere rispetto se non lo si offre”, si legge tra le righe più dure della nota ufficiale. La tensione si è alzata quando, nel post-partita, si è diffusa la notizia della tentata aggressione all’arbitro.

Avrebbe costretto il direttore di gara a interrompere anzitempo l’incontro e a richiedere l’intervento delle autorità. Una situazione degenerata, che ora rischia di lasciare segni profondi nella stagione sportiva della squadra coinvolta.

Il club: “Nessuna aggressione”

La squadra in questione è l’Artusianna, formazione romagnola attiva nei campionati dilettantistici, che si è vista comminare una sconfitta a tavolino a seguito dell’episodio. L’accusa, riportata nel referto arbitrale, parla di atteggiamento minaccioso da parte di tesserati e dirigenti. Ma il club nega con forza: “Nessuna aggressione, solo un acceso confronto verbale nato da provocazioni reiterate durante la gara. Il nostro intento era solo ottenere chiarimenti, ma è stato tutto travisato”.

Il caso è ora al vaglio delle autorità federali, ma resta un clima di amarezza. La squadra non ci sta e annuncia ricorso, chiedendo “maggiore equilibrio e professionalità” da parte degli arbitri. Un’altra pagina controversa del calcio di provincia, dove la passione a volte rischia di superare i confini del regolamento.