Home » Mario Guida, l’anima dell’Anzio: “Adesso mi rimetto in gioco, voglio nuove sfide”

Mario Guida, l’anima dell’Anzio: “Adesso mi rimetto in gioco, voglio nuove sfide”

L’intervista di Seried24.com a Mario Guida, ex allenatore dell’Anzio

Cinque anni in panchina, una promozione in Serie D, due salvezze conquistate, un’identità costruita passo dopo passo. Mario Guida non è stato solo l’allenatore dell’Anzio: ne è stato guida, bandiera, architetto e cuore pulsante. Oggi, a stagione conclusa, è pronto a voltare pagina. Con equilibrio, senza polemiche. Ma con la fame di chi sa che il meglio deve ancora arrivare.

“Allenare è quello che amo di più fare nella vita – racconta Guidae adesso sono pronto a rimettermi in gioco. L’Anzio è stata casa, ma se voglio crescere davvero devo mettermi alla prova anche lontano da lì”.

La sua avventura si è chiusa dopo un campionato complicato, in un Girone G che si è confermato tra i più tosti della Serie D: “Eravamo partiti benissimo, poi tra scelte di mercato e infortuni siamo entrati in un periodo difficile. Ma ne siamo usciti a testa alta: 8 punti nelle ultime 4 gare, vittorie su campi difficili come Cassino e Monterotondo, e una salvezza diretta conquistata con orgoglio”.

Una stagione altalenante, certo. Ma anche un percorso costruito con metodo, visione e tanta cura nella scelta degli uomini: “Con Guido Zenga, il direttore sportivo, abbiamo selezionato ogni calciatore con il lanternino. Non solo per qualità tecniche, ma per mentalità, per spirito. Volevamo uomini prima che atleti”.

Guida, Anzio: “Un bilancio sincero. Pronto a rimettermi in gioco”

ll suo bilancio è nitido, sincero: “Con un budget tra i più bassi, ci siamo sempre salvati contro squadre che spendevano il triplo. Abbiamo costruito tutto scegliendo i giocatori con il lanternino, insieme a Guido Zenga. Li abbiamo cercati sotto ogni aspetto: mentale, fisico, caratteriale. E forse anche per questo si è creato un gruppo vero”. Con Zenga, il rapporto è speciale: “Cinque anni insieme, mai una scelta fatta da solo. Sempre in simbiosi. Ci sentiamo ancora oggi. Sarebbe bello tornare a lavorare insieme, ma ora è il momento di rimettersi in gioco da solo, con il mio staff“.

E sì, uno staff ce l’ha già pronto: “I miei fedelissimi ci sono. E io sono pronto a dare tutto. Chiedo tanto ai miei calciatori, ma in primis do tutto me stesso. Chi viene con me, deve sapere che metto il gruppo davanti a tutto. Voglio che si buttino nel fuoco per me, perché io sono il primo a farlo per loro”.

Poi ci sono i giovani, come Mattia Di Mino, classe 2003: “Un talento vero. Deve solo fare uno switch mentale, maturare. Ha le qualità per fare strada anche nel professionismo, ma deve volerlo. Come allenatore, veder crescere ragazzi così è una delle cose più belle”. Il mister non chiude la porta a niente: Serie D o Eccellenza? Per me non fa differenza. Conta il progetto. Conta la passione, l’idea, le persone. Non vivo di calcio, ho un’attività. Ma la mia famiglia sa quanto amo questo lavoro. Sono pronto a spostarmi, se ci sono le condizioni giuste“.

Guida è fermo da poche settimane, ma la mente è già proiettata avanti: “Mi sto riposando, ma presto studierò per il patentino UEFA PRO. Non mi fermo. Voglio migliorare sempre”. E quando gli chiedi un augurio, non ha dubbi: “All’Anzio auguro sempre il meglio, è una parte di me. E per me stesso spero di aver lasciato un buon ricordo. Qualche richiesta è arrivata, vedremo. Ma io sono pronto. Voglio tornare in panchina, e voglio farlo da protagonista”.

Crediti foto: profilo Facebook Anzio